Il futuro della Fondazione Agrigento 2025 è ufficialmente in discussione. Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sembra determinato a rimuovere l’attuale Consiglio di Amministrazione della Fondazione, incluso il Presidente, il professore Giacomo Minio, per sostituirli con persone di sua fiducia. La questione è esplosa oggi durante un incontro convocato dallo stesso Schifani con il Sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, e la giunta comunale per discutere del futuro della città.
Secondo fonti vicine al Palazzo d’Orleans, non appena il Sindaco è entrato nell’ufficio del Presidente, Schifani gli avrebbe subito chiesto se avesse portato le dimissioni del Cda della Fondazione o, quantomeno, quelle del Presidente Minio. Alla risposta negativa di Miccichè, Schifani lo avrebbe fatto accomodare fuori dal suo ufficio e non lo ha più ricevuto. Questo gesto, considerato da molti come un chiaro segnale politico, sottolinea l’urgenza con cui Schifani intende affrontare la questione.
GLI INTERROGATIVI SULLA MOSSA DI SCHIFANI
La volontà di Schifani di azzerare il Cda della Fondazione, incluso il Presidente Minio, solleva molteplici interrogativi. La Fondazione Agrigento 2025 ha ottenuto un’omologa ministeriale che la rende autonoma e sottoposta a commissariamento solo in caso di gravi inadempienze, che al momento non risultano. Inoltre, ad oggi la Fondazione non ha ancora avuto la possibilità di operare concretamente, essendo bloccata da ritardi burocratici e amministrativi. Perché allora questa accelerazione per rimuovere i vertici?
Secondo alcune interpretazioni, potrebbe trattarsi di un tentativo di rafforzare il controllo politico sulla Fondazione in vista della gestione delle risorse e delle iniziative legate al dossier Agrigento 2025. Tuttavia, un azzeramento immotivato potrebbe rappresentare un pericoloso precedente e rischierebbe di compromettere il futuro del progetto stesso.
IL RUOLO DI ROBERTO ALBERGONI
Nonostante le tensioni interne alla Fondazione, il direttore generale Roberto Albergoni non sembra essere al centro delle intenzioni di Schifani. Anzi, alcuni ipotizzano che Albergoni possa essere uno dei “corvi” all’interno della macchina organizzativa, un ruolo che potrebbe aver contribuito a destabilizzare il clima interno. Tuttavia, al momento non emergono dettagli concreti sul suo coinvolgimento diretto nelle decisioni contestate.
AGRIGENTO 2025 A RISCHIO
La comunità agrigentina segue con crescente preoccupazione gli sviluppi di questa vicenda. L’eventuale azzeramento dei vertici della Fondazione potrebbe non solo rallentare ulteriormente l’attuazione del progetto Agrigento 2025, ma anche mettere a rischio l’intera iniziativa. Inoltre, la tensione tra Regione e amministrazione comunale rischia di aggravare le difficoltà di gestione e programmazione, compromettendo la visione condivisa necessaria per il successo del progetto.
Il futuro della Fondazione e di Agrigento come Capitale Italiana della Cultura 2025 dipende ora dalle decisioni che saranno prese nelle prossime settimane. Una cosa è certa: senza chiarezza e stabilità, questo progetto rischia di trasformarsi in una grande occasione mancata per la città dei Templi.


