“Un bando con benefici unilaterali”

La notizia di oggi circa il bando per la concessione dello Stadio Esseneto ha destato molto scalpore e fermento tra cittadini e tifosi dell’Akragas, ma in realtà, non c’è nulla da festeggiare.

Il bando in questione infatti, nella sua interezza, presenta delle postille che sarebbero capaci di mettere a dura prova perfino il più arduo dei temerari. Sì perchè in realtà, le condizioni imposte dal comune sono a limite del paradossale.

Ma andiamo per gradi: innanzitutto, il concessionario non è scontato. Non è detto che sarà la dirigenza dell’Akragas ad accaparrarsi il tutto, anche perchè, come detto non avrebbe senso. Basti pensare, che sebbene sia presente la “Straordinaria” possibilità di ospitare eventi, questa contiene alcune lacune non da poco. Come per esempio che, “qualora si organizzasse un concerto, bisognerà comunque chiedere l’autorizzazione al comune”. Che senso ha? E non è finita qui… c’è anche da considerare il costo di 18.000 (diciottomila) euro come base d’asta, con tanto di obblighi di gestione, questi ancor più esorbitanti. Parliamo poi della durata di questo bando, 5 anni più eventuali due, inutili se si vuole operare sul manto erboso o sull’impianto di illuminazione. Chi spenderebbe mai questi soldi per ammodernare l’impianto se non ha la garanzia di trattenere la concessione oltre gli eventuali sette anni? Anche perchè, l’investimento in questione sarebbe molto oneroso. Ci sarebbe anche altro, ma ne riparleremo. Concentriamoci intanto sull’assegnazione in sè e ciò che questo apporterebbe al comune.

In caso di Concessione del bando a chi che sia, il comune andrebbe a risparmiare i famosi 200 mila euro annui di gestione dello stadio, senza nemmeno il pensiero della custodia, e il tutto, incassando pure un minimo di 18 mila euro, che come già detto, è la base d’asta. Praticamente un patto che patto non è, dato che l’unica vincitrice sarebbe proprio l’amministrazione, con inoltre, la possibilità di riavere indietro lo stadio bello e pronto dopo soli sette anni, ci teniamo a ricordarlo.

Sulla stessa assegnazione poi, ci sarebbe da chiarire una cosa, questa deve obbligatoriamente essere equa, in quanto non esiste che il vincitore ipotetico della concessione sia scelto in base a criteri estranei a quelli monetari, nonchè progettuali. Non esiste che se io concessionario voglio fare un evento debba prima aspettare di sentire cosa dice il comune, col rischio di incappare nelle conseguenze di una loro giornata no. Se in amministrazione gli gira male, io posso pure portare tutto Sanremo, che tanto se dietro alla scrivania dicono no, sarò costretto a rimanere con le mani in mano, solo perchè, chi ha già incassato i soldi della base d’asta ha deciso così. Chi paga la concessione, a prescindere dalla durata, deve avere PIENI POTERI, altrimenti è tutto inutile. Affittereste mai una casa sapendo che verrete sfrattati? Oppure sapendo che per fissare un quadro siete costretti a chiedere al proprietario? Dai su.

Ad occhio è croce, questo bando sembra stato creato per non essere assegnato. Ulteriori informazioni sulle postille del bando seguiranno nei prossimi giorni.

Un pensiero su “IL BANDO PER LA GESTIONE DELL’ESSENETO E’ UN VERMINAIO BUROCRATICO PER NON FARE NULLA”
  1. Può darsi che sia tutto calcolato per renderlo appetibile a qualche amico in una asta successiva…. A pensar male, spesso, si indovina.

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