Negli ultimi anni, il Comune di Agrigento, guidato dall’amministrazione Miccichè, ha progressivamente ridotto i servizi essenziali, con particolare impatto sulle fasce più vulnerabili della popolazione. Tra i casi più emblematici vi è quello dei tagli al servizio degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione (ASACOM) per i bambini con disabilità. Un servizio indispensabile per garantire l’inclusione scolastica di questi studenti, che ancora oggi, a scuole già iniziate, non è stato attivato per le scuole materne, elementari e medie.

Questa è solo l’ultima di una lunga serie di mancanze che testimoniano come l’amministrazione abbia ridotto al minimo ogni forma di supporto per le categorie più fragili. Nonostante la legge imponga agli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione agli studenti con disabilità, il Comune sembra non aver compreso la gravità della situazione, lasciando le famiglie e gli stessi bambini nell’incertezza più totale.

Mentre la Provincia, seppur con un leggero ritardo, ha prontamente attivato il servizio per le scuole superiori, il Comune di Agrigento si dimostra incapace di garantire i diritti minimi agli studenti più piccoli. Le famiglie sono costrette a ricorrere ai tribunali per vedersi riconosciuto un diritto basilare, e la situazione diventa ancor più inaccettabile con la prospettiva di ulteriori tagli, che ridurrebbero le ore di assistenza settimanale fino al 50%, lasciando gli studenti senza un adeguato supporto.

Questa scelta politica appare chiara: fare cassa a spese dei più deboli. E non è un fenomeno isolato. Negli ultimi anni, i servizi sociali nel Comune di Agrigento sono stati progressivamente ridotti, nonostante la crescente necessità di sostegno per le fasce deboli della popolazione. I cittadini si trovano a pagare il prezzo di una gestione inadeguata che colpisce coloro che più necessitano di assistenza, dalla disabilità ai servizi per gli anziani.

Il Codacons ha recentemente denunciato questa situazione, sottolineando come l’amministrazione Miccichè abbia fallito nel suo compito di tutelare i diritti dei cittadini più vulnerabili, e chiedendo un intervento immediato per ripristinare i servizi. È il momento che le istituzioni agiscano e che si mettano al primo posto i bisogni delle persone, piuttosto che l’interesse di bilancio.

Se il Comune di Agrigento continuerà su questa strada, rischierà di lasciare un’eredità di disuguaglianza e ingiustizia sociale che sarà difficile correggere in futuro. Il rispetto dei diritti non è negoziabile, soprattutto quando si tratta di bambini e disabili, che non possono e non devono essere ignorati da chi governa.

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