Introduzione: Agrigento si prepara a diventare la Capitale Italiana della Cultura nel 2025, ma dietro il fervore culturale si nasconde una crisi ambientale che potrebbe compromettere l’attrattività della città. L’erosione costiera continua a cancellare chilometri di spiagge e a mettere in pericolo le infrastrutture viarie che collegano i punti chiave del territorio. La situazione è allarmante e potrebbe peggiorare drasticamente durante l’inverno.

L’appello di Mareamico: L’associazione ambientalista Mareamico ha lanciato un appello urgente al Presidente della Regione Sicilia e all’Assessore al Territorio ed Ambiente, l’agrigentina Giusy Savarino. Chiede l’intervento immediato delle autorità regionali per salvare il boschetto delle dune e la strada vicina, elementi cruciali per il paesaggio e il turismo locale. “Se non si interviene subito – avvertono gli ambientalisti – il prossimo inverno sarà fatale per queste aree, che rischiano di scomparire per sempre”.

Il contesto dell’erosione: L’erosione costiera non è un problema nuovo per la provincia di Agrigento, ma sta assumendo proporzioni preoccupanti. I danni si fanno sentire soprattutto durante la stagione estiva, quando le spiagge, attrazione principale per i turisti, si riducono drasticamente. Questo fenomeno naturale, accelerato anche dall’azione umana, mette a rischio non solo l’ecosistema ma anche l’economia locale, che dipende fortemente dal turismo balneare.

Le infrastrutture a rischio: Oltre alle spiagge, l’erosione sta compromettendo le infrastrutture viarie vicine alla costa, minacciando la sicurezza di cittadini e turisti. La strada che corre lungo il litorale rischia di diventare impraticabile, isolando intere comunità e provocando ulteriori danni economici. L’intervento non può più essere rimandato: senza un’azione tempestiva, la situazione potrebbe peggiorare irrimediabilmente.

Le richieste: Mareamico chiede alle autorità regionali di stanziare le somme necessarie per affrontare il fenomeno erosivo. Soluzioni come il ripascimento delle spiagge o la costruzione di barriere protettive sono misure che potrebbero rallentare, se non fermare, l’erosione. Tuttavia, è fondamentale che tali azioni vengano avviate con urgenza, prima che sia troppo tardi per salvare un patrimonio naturale che appartiene non solo agli agrigentini, ma a tutta la Sicilia.

Conclusione: Agrigento, prossima Capitale Italiana della Cultura, non può permettersi di perdere le sue coste. La bellezza naturale del litorale è un tesoro che deve essere preservato, non solo per i suoi abitanti, ma anche per i milioni di turisti che si preparano a visitarla. Il tempo stringe: le autorità devono agire ora per fermare l’avanzata del mare e proteggere il futuro della città.

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