Muro di Villa del Sole su via Europa: il conto alla rovescia è cominciato?
AGRIGENTO – Non è più tempo di segnalazioni ignorate. Dopo la demolizione della Villa del Sole, simbolo del quartiere, e la costruzione di un nuovo edificio su un versante fragile, il problema oggi si chiama muro di contenimento. Quel muro che sorregge il terrapieno su cui insiste l’intera struttura affacciata su via Europa.
Già tempo fa avevamo denunciato pubblicamente — nel nostro articolo “Villa del Sole, muro pericolante: rischio statico ignorato” — la mancanza di verifiche strutturali e il potenziale collasso del muro, aggravato dalla costruzione di un edificio pesante su un terreno notoriamente instabile.
Oggi andiamo oltre: senza un intervento tecnico mirato, come la realizzazione di pozzi artesiani per abbassare il livello della falda acquifera, quel muro potrebbe non resistere più di due primavere. Il drenaggio naturale garantito dagli alberi è stato eliminato, mentre le piogge e l’umidità stagionale continuano a gonfiare un terreno già saturo e inadatto a sopportare carichi eccessivi.
La domanda è diventata inevitabile:
quanto manca al collasso del muro che da Villa del Sole si affaccia su via Europa?
Secondo quanto emerge da un’analisi tecnica elementare ma chiara: molto poco.
A peggiorare il quadro:
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assenza di consolidamento del versante;
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nessun intervento di alleggerimento statico;
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zero pozzi drenanti attivi;
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progetto edilizio imposto su una zona fragile e soggetta a vincoli paesaggistici.
Chi ha autorizzato tutto questo? Perché si è permesso di cancellare uno spazio pubblico per costruire una struttura su un terreno a rischio? Chi risponderà se, come temuto, il muro dovesse cedere e travolgere la sottostante via Europa?
Agrigento è già al quinto mese del suo anno da Capitale Italiana della Cultura 2025, ma accanto a eventi e celebrazioni, rischia di portare con sé il peso di scelte urbanistiche discutibili. La cultura non si promuove ignorando la sicurezza del territorio e calpestando la memoria collettiva di intere comunità.
Report Sicilia continuerà a monitorare questa vicenda. Perché la prossima crepa potrebbe non essere solo simbolica.

