I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diciotto persone, accusate a vario titolo di gravi reati quali associazione mafiosa, estorsione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.
L’operazione, denominata “Saracena”, ha visto impegnati, sin dalle prime ore dell’alba, oltre duecento militari tra Randazzo e Milano, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica.
A emettere l’ordinanza, è stato il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, che ha ritenuto sufficienti gli indizi di reato, aggravati dal metodo mafioso e finalizzati a procurare benefici al clan Mazzei.
Avviate a partire dal 2020 dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo, le indagini hanno permesso di ricostruire le attività illegali del sodalizio mafioso attivo tra Bronte, Maniace, Maletto e le aree limitrofe.
Secondo gli investigatori, il clan Mazzei si occupava soprattutto di estorsioni a danno di attività imprenditoriali locali ed esercitava il controllo territoriale attraverso intimidazioni, minacce, violenze verbali e traffico di droga: i rifornimenti provenivano anche da altre aree del Catanese, quali Fiumefreddo di Sicilia.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
I militari hanno tratto in arresto Renato Augusta, Calogero Bontempo, Matteo Catalano, Carmelo Conti Taguali, Pasquale Alberto Di Lorenzo, Mario Galati Rando, Sebastiano Galati Rando, Giuseppe Incognito, Agatino Lo Cicero, Cristian Lo Cicero, Salvatore Lo Cicero, Stefano Lombardo Pontillo, Biagio Longhitano, Sebastiano Montagno Bozzone, Tonino Riolo, Andrea Scaduto, Domenico Scalisi ed Eugenio Spitaleri.
Dalle attività investigative è emerso come il gruppo criminale operasse con estrema prudenza per sfuggire alle indagini, utilizzando nomi in codice, ricorrendo a telefoni occasionali e utilizzando SIM intestate a soggetti estranei ai reati.
L’operazione dell’Arma ha condotto inoltre al sequestro di un chilogrammo di marijuana, duecento grammi di cocaina e tremila e cinquecento euro in contanti, provenienti da attività illecite.