Agrigento, il TAR sospende l’ordine di demolizione del parco giochi: il Comune dovrà riesaminare il provvedimento

AGRIGENTO – Si ribalta il caso che aveva fatto discutere l’opinione pubblica locale: il TAR Sicilia – Palermo ha sospeso l’ordine di demolizione emesso dal Comune di Agrigento contro il parco giochi della ditta G.D., storica attività agrigentina nel settore dello spettacolo viaggiante.

La ditta, attiva da generazioni, aveva ricevuto un’ingiunzione comunale che imponeva la rimozione e la rimessione in pristino di un piccolo luna park per bambini ospitato all’interno di un tendone, classificato tecnicamente come “ballo a palchetto”, secondo la normativa di settore.

Le contestazioni del Comune

Il provvedimento impugnato contestava alla ditta l’installazione di attrazioni e attrezzature tipiche dei luna park senza i titoli edilizi previsti, sostenendo che, anche in assenza di opere murarie, fosse comunque necessaria l’autorizzazione urbanistica.

Una lettura restrittiva della normativa, secondo i legali della ditta – gli avvocati Girolamo Rubino e Gaspare Tesè – che hanno immediatamente presentato ricorso al TAR, impugnando l’ordinanza comunale.

Il TAR dà ragione alla ditta: attività salva

Il Tribunale Amministrativo Regionale, valutate le argomentazioni della difesa, ha accolto l’istanza cautelare, sospendendo l’efficacia dell’ordine di demolizione e obbligando il Comune a riesaminare il provvedimento, questa volta tenendo conto della corretta classificazione normativa delle strutture legate allo spettacolo viaggiante.

Il giudice amministrativo ha quindi riconosciuto la particolarità della disciplina di settore, che differenzia nettamente le installazioni mobili destinate allo spettacolo da quelle sottoposte a vincoli edilizi permanenti.

La soddisfazione della comunità

La sospensione consente alla ditta G.D. di continuare l’attività e di portare avanti un servizio molto apprezzato dalla comunità, soprattutto dai bambini, che potranno continuare a fruire di uno spazio ludico protetto e sicuro.

“Una vittoria del buon senso e della corretta applicazione delle leggi,” commentano i legali Rubino e Tesè, “che evita un danno irreparabile a un’attività tradizionale e amata.”


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