Il candidato alla carica di sindaco di Racalmuto, Calogero Bongiorno, credo che abbia oltrepassato ogni limite di decenza umana.
Ha la tracotanza di assestare dei colpi bassi, dopo dieci anni che gioca allo sfascio, contribuendo in maniera determinante ad aumentare la tassa sui rifiuti e l’IMU, che sono almeno il doppio rispetto alla media nazionale. Tasse imposte dalle maggioranze che hanno sorretto due sindaci, voluti fortemente da lui e poi mollati entrambi a metà legislatura. Maggioranze messe in piedi con lo sputo, lo stesso sputo che adesso lega lui ad una squadra fatta di 9 consiglieri comunali uscenti che vogliono soltanto salvaguardare la loro poltrona.
Bongiorno deve sapere che chi ha contribuito a fare sciogliere il Comune di Racalmuto, attualmente è condannato ad otto anni di reclusione ed io sono stato riconosciuto e risarcito come parte civile, in quanto vittima di quel sistema corruttivo, basato sullo spionaggio e sul ricatto.
Anche lui, nel 2012, era alla Fondazione Sciascia ad applaudire il falso paladino dell’antimafia Antonello Montante. Era assai contento per quello che aveva fatto a Racalmuto un signore, oggi caduto in disgrazia, che condizionava negativamente, per il proprio tornaconto, alcuni vertici delle forze dell’ordine e funzionari pubblici.
Il Bongiorno sa cosa è realmente successo e che fa parte delle cronache giudiziarie, che mi danno pienamente ragione.
Alla faccia del suo finto bon ton, della sua strumentale ed altrettanto finta moderazione!
Sa benissimo che le tasse comunali alle stelle le ha aumentate lui e le maggioranze che ha sostenuto. Non c’entra niente lo scioglimento, che è stato opera di alcuni funzionari ed esponenti delle forze dell’ordine che sono stati per questo e tanto altro ancora condannati e che mi stanno risarcendo in sede civile, assieme a Montante.
Il Bongiorno ieri, nel corso di un incontro pubblico è stato molto scorretto, assestando un colpo basso di cui adesso deve rispondere.
Chieda subito scusa pubblicamente per questo suo attacco nei miei confronti e nei confronti dei candidati della nostra lista RACALMUTO RIPARTE – PETROTTO SINDACO, definiti degli ‘scappati di casa’. Oltre ad offendere me ed a denigrarci tutti quanti in maniera discriminatoria, sostenendo che la sua squadra è fatta di persone superiori, non ha mancato di ripetersi rispetto a ciò che personalmente mi aveva detto ieri, nel corso di un incontro al Comune davanti al sindaco, al maresciallo dei Carabinieri e ad alcuni funzionari; ossia che io sarei una persona furba, scorretta ed inferiore rispetto a lui.
Il suo modo di porgersi si addice di più ad un razzista.
E dire che io ho lanciato diversi appelli per condurre una campagna elettorale all’insegna di una quanto mai indispensabile pacificazione sociale.
E lui mi risponde tirando fuori argomenti superati, di 12 anni fa, di cui si sono già occupate la Commissione Nazionale Antimafia, quella regionale ed il Tribunale di Caltanissetta dandomi pienamente ragione con tanto di relazioni ufficiali e sentenze a mio favore.
Eppure chi si professa persona seria e moderata continua a lasciarsi andare a questi vergognosi attacchi personali, degni del peggiore giustizialista.
Che male hanno fatto Racalmuto ed i Racalmutesi per dovere sopportare chi ancora, prima sotto banco ed oggi uscendo allo scoperto, deve continuare a buttare fango su tutto e tutti.
Questo è Bongiorno, quello vero.
Questi sono i suoi programmi?
Chi è lui per giudicare gli altri, per stilare graduatorie, stabilendo chi è serio e chi non è serio, chi è capace e chi non è capace.
Già negli anni Ottanta le sue capacità di azzeccagarbugli erano note a tutti, quando era segretario della Democrazia Cristiana, il partito che aveva la maggioranza in consiglio comunale. Prima faceva eleggere i sindaci e le giunte comunali per poi sfasciarle ogni sei mesi. Amministratori che non erano in grado di spendere un centesimo, riducendo il paese sul lastrico, degradato ed abbandonato esattamente come è oggi, sempre grazie a lui. Quelle amministrazioni da lui fatte fallire sistematicamente una dietro l’altra, mi hanno lasciato in eredità 5 miliardi di vecchie lire non spesi, perché lui, da quel puparo che era, grazie alla sua nefasta logica basata sul ‘dividi et impera’, impediva a chiunque di amministrare serenamente, come ha fatto anche negli ultimi dieci anni con le giunte Messana e Maniglia.
Ecco chi era ed è Bongiorno.
È quello che ha lottizzato, sempre negli anni Ottanta tutti i concorsi al Comune, prendendo in giro tutti i numerosi partecipanti che non erano raccomandati.
Bongiorno è quello che ha fatto fallire la casa di riposo regionale Villa Betania.
Bongiorno è quello che assieme ad un certo Giacchetto si è occupato di formazione professionale e di grandi eventi, finanziati con fondi europei, subendo un ingente sequestro giudiziario per circa un milione di euro.
Si trattava di soldi destinati per formare i giovani ed inserirli nel mondo del lavoro che non sono stati spesi regolarmente.
Lo si può tranquillamente considerare, in questo caso, un ladro di futuro, un ladro del futuro dei nostri giovani disoccupati.
Si può affidare un paese, nel suo caso, non ad uno scappato di casa, ma ad uno che della casa comunale prima e di una casa di riposo poi ne ha fatto lo scempio che ha voluto.
Si può affidare il Comune, le casse comunali, a chi ha subito una condanna contabile per circa un milione di euro proprio per avere approfittato del denaro pubblico destinato a dei poveri disoccupati?
E per finire, se non ritira pubblicamente, ed immediatamente, ciò che ha detto a proposito della correlazione tra l’aumento delle tasse e lo scioglimento del Comune, sarò costretto a citarlo in sede civile per i danni che sta arrecando alla mia immagine, a quella della mia lista e, soprattutto, a quella del nostro paese.

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