Il Comune di Agrigento ordina la demolizione della struttura per telecomunicazioni in Viale dei Pini, realizzata da INWIT per conto di Vodafone, ritenuta abusiva e in violazione di vincoli paesaggistici. L’intervento delle autorità è scaturito dalla denuncia di Giuseppe Di Rosa e dalla pronta azione dell’assessore Cantone.
È arrivato il provvedimento ufficiale: l’antenna per telecomunicazioni realizzata a San Leone, ad Agrigento, in Viale dei Pini, è abusiva e dovrà essere demolita entro 30 giorni. Lo stabilisce l’Ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi n. 18 del 27 giugno 2025 Omissis+INWIT+spa_signed emessa dal Comune di Agrigento, Settore Territorio e Ambiente.
A far partire l’intervento degli organi di vigilanza è stato Giuseppe Di Rosa, giornalista ed editore di Report Sicilia, che – allertato da alcuni residenti – ha personalmente effettuato una segnalazione e richiesto l’immediato intervento della Polizia Locale. La sua denuncia è stata accompagnata da una chiamata diretta all’assessore Carmelo Cantone, titolare della delega alla Polizia Municipale, che ha raccolto l’allarme e disposto l’invio di due pattuglie per verificare la situazione.
Il sopralluogo ha portato all’accertamento delle opere realizzate dalla società INWIT S.p.A., proprietaria dell’infrastruttura destinata alla rete Vodafone: una base in calcestruzzo armato di circa 46 metri quadrati e un palo porta-antenne alto 28 metri. Il tutto in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici e ambientali, classificata come zona F3 del PRG e soggetta alle limitazioni del DM Gui-Mancini, che vieta costruzioni superiori ai 7,50 metri.
La Soprintendenza ai Beni Culturali, con nota del 25 giugno 2025, ha confermato che l’intervento è incompatibile con i vincoli esistenti, sottolineando che “l’area è immediatamente limitrofa al Parco archeologico della Valle dei Templi” e soggetta all’art. 15 della L.R. 78/76. La dichiarazione in autocertificazione utilizzata dalla società per giustificare l’intervento è stata ritenuta non valida, poiché – come ricorda la stessa Soprintendenza – “il silenzio-assenso non si applica ai beni culturali”.
L’ordinanza firmata dall’ing. Alberto Avenia, dirigente comunale del Settore V, impone dunque a INWIT e al locatario del terreno, Corsini Armando, di provvedere alla rimozione dell’opera entro 30 giorni, con l’aggiunta di una sanzione amministrativa di 5.000 euro. In caso di inottemperanza, sarà il Comune a procedere d’ufficio con addebito dei costi ai responsabili.
Una vittoria per la cittadinanza e per il lavoro di monitoraggio continuo svolto da Report Sicilia, che grazie alla collaborazione istituzionale con l’assessore Cantone ha ottenuto un risultato concreto. “Quando si lavora insieme, senza mollare, i risultati arrivano” – ha dichiarato Di Rosa – “e questa ordinanza è la prova che con determinazione e trasparenza si può difendere il territorio anche contro le grandi holding.”
Nonostante le possibili future azioni legali da parte delle aziende coinvolte, la “partita” per la legalità a San Leone è stata vinta, e dimostra che l’informazione libera può ancora incidere nella difesa dell’interesse pubblico.







