L’assessore Gerlando Principato rivendica la trasparenza dell’operato comunale sul permesso di costruire n. 112/2022. L’associazione “Nuovo Millennio” ribatte: “L’intervento sorge in area vincolata, e il Piano Casa non è applicabile”.
A poche ore dalla diffusione della nota dell’assessore all’Edilizia Pubblica e Privata del Comune di Agrigento, Gerlando Principato, sul caso del presunto abuso edilizio di via Malogioglio, a San Leone, arriva la replica ferma dell’Associazione Culturale Nuovo Millennio, presieduta dal giornalista ed editore Giuseppe Di Rosa.
L’assessore Principato, nella sua dichiarazione ufficiale, aveva espresso “soddisfazione per l’esito dell’accertamento regionale”, sostenendo che il Dipartimento dell’Urbanistica della Regione Siciliana ha chiuso il procedimento avviato a seguito dell’esposto Codacons, ritenendo “legittimo e conforme alla normativa vigente” il permesso di costruire n. 112/2022, rilasciato nel novembre 2022 per un intervento di demolizione e ricostruzione di un immobile in località balneare.
Secondo la nota dell’assessore, l’archiviazione sarebbe la conferma della “correttezza e trasparenza dell’operato degli uffici comunali”, in quanto l’accertamento ispettivo regionale avrebbe escluso irregolarità nell’applicazione del Piano Casa, nel calcolo dei volumi e nella deroga in altezza, confermando che la comunicazione di inizio lavori del 3 ottobre 2023 sarebbe avvenuta entro i termini previsti.
Nuovo Millennio: “Procedimento archiviato solo sulla carta, senza verifiche sul posto”
Una ricostruzione che, tuttavia, Giuseppe Di Rosa definisce “parziale e fuorviante”.
In una nota ufficiale datata 11 ottobre 2025 LETTERA RISPOSTA REGIONE SU PALAZZO SAN LEONE ABUSIVO DEL 11.10.2025, l’Associazione “Nuovo Millennio” – già firmataria dell’esposto originario(in quanto il presidente era responsabile codacons) – sottolinea come la chiusura del procedimento da parte del Dipartimento regionale sia avvenuta “senza alcun sopralluogo, basandosi unicamente su atti e relazioni fornite dallo stesso Comune di Agrigento”.
Secondo Di Rosa, l’area oggetto dell’intervento ricade integralmente all’interno di una zona tutelata dal Piano Paesaggistico della Provincia di Agrigento, approvato con Decreto 64/GAB del 30 settembre 2021, che individua via Malogioglio come Centro Storico di nuova fondazione e fascia costiera vincolata ai sensi dell’art. 142 del Codice dei Beni Culturali.
Inoltre, l’area è compresa nella zona “D” dei Decreti Ministeriali Gui–Mancini/Misasi Lauricella, che fissano un’altezza massima non superiore a m. 7,50, “non derogabile neppure per volumi tecnici o piani di ampliamento”.
«Non è accettabile – afferma Di Rosa – che si chiuda un procedimento solo sulla base di carte, senza nemmeno verificare lo stato reale del cantiere. La Regione non ha effettuato sopralluoghi, e l’assessore Principato si limita a cantare vittoria su un atto amministrativo che ignora i vincoli paesaggistici e ambientali.»
“Il Piano Casa non si applica in aree vincolate”
Nella sua replica, Di Rosa richiama la L.R. 6/2010, art. 11, che esclude l’applicazione del cosiddetto Piano Casa nelle aree costiere tutelate, nei centri storici e nelle zone A degli strumenti urbanistici.
Di conseguenza, il permesso di costruire rilasciato dal Comune nel 2022 e l’autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza del 2021 sarebbero in palese violazione della normativa vigente.
Particolarmente contestata anche la definizione di “rapporto esaurito” utilizzata dal Dipartimento Urbanistica e ripresa da Principato.
«La comunicazione di inizio lavori è del 3 ottobre 2023 – precisa Di Rosa – quindi successiva alla sentenza della Corte Costituzionale n. 90 del 9 maggio 2023.
Il titolo edilizio non può essere considerato valido, ma inefficace perché emesso in un rapporto giuridico ancora pendente.»
Richiesta di riapertura del procedimento e sopralluogo congiunto
L’Associazione “Nuovo Millennio” ha chiesto alla Regione la riapertura del procedimento amministrativo, la sospensione dei lavori e l’avvio di verifiche congiunte sul posto da parte del Dipartimento Urbanistica, della Soprintendenza e dei Carabinieri Forestali – Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.
L’obiettivo è accertare la reale conformità dell’intervento rispetto ai vincoli imposti dal Piano Paesaggistico e dai DD.MM. Gui–Mancini/Misasi Lauricella, che tutelano l’intero comprensorio della Valle dei Templi e la fascia costiera di San Leone.
«La chiusura formale del procedimento – conclude Di Rosa – non equivale alla verità dei fatti.
Le leggi di tutela del paesaggio non sono interpretazioni: sono norme cogenti che nessun ufficio comunale o assessorato può ignorare.»











