Nelle prime ore del mattino, i carabinieri del comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un’operazione che ha portato all’arresto di tre persone, di cui una in carcere e due ai domiciliari. Tra gli arrestati figura anche Mimmo Russo, ex consigliere comunale e ex presidente della commissione Urbanistica di Palermo, accusato di gravi reati tra cui concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione e traffico di influenze illecite. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Dda di Palermo, Russo sarebbe stato al centro di un presunto “scambio di voti” in cambio di assunzioni, coinvolgendo anche altri soggetti, tra cui Gregorio Marchese, figlio dello storico capomafia Filippo Marchese, e Achille Andò, presunto membro di una loggia massonica. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, e deriva da indagini condotte dal Nucleo Investigativo dei carabinieri nel periodo 2020/2023.Le indagini hanno rivelato un grave quadro indiziario riguardante il rapporto di reciproca convenienza tra Russo, in qualità di sindacalista e amministratore locale, e esponenti di “Cosa nostra” palermitana. Russo avrebbe agito in favore dell’approvazione di una variante al Piano Regolatore cittadino per favorire la costruzione di un centro commerciale, in cambio di un cospicuo numero di assunzioni nel centro stesso, promesse a soggetti legati alla criminalità organizzata in cambio di sostegno elettorale. Inoltre, l’indagine ha evidenziato le pesanti ingerenze di Russo nella gestione dell’ippodromo di Palermo, dove avrebbe condizionato le decisioni affinché rispondessero ai voleri dei suoi referenti mafiosi, contribuendo anche alla commissione di estorsioni ai danni di liberi professionisti. Infine, Russo avrebbe ottenuto promesse di agevolazioni negli uffici del Comune di Palermo e un incarico di sottogoverno in cambio di favori accordati a una società di grande distribuzione alimentare. Il caso di Russo e degli altri arrestati getta una luce sinistra sulla politica e l’amministrazione locale a Palermo, evidenziando la stretta connessione tra mafia, corruzione e potere politico, e ribadendo l’importanza di un costante impegno nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione nelle istituzioni.

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