Nulla di fatto: parole che bastano a descrivere quanto accaduto a Roma, in sede ministeriale, riguardo alla vicenda dello stabilimento STMicroelectronics di Catania, che vede  2.500 dipendenti in cassa integrazione.
L’incontro avrebbe dovuto svolgersi alla presenza dei ministri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Economia e delle Finanze, Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti.
Ma i due esponenti del governo erano assenti perché impegnati a partecipare all’incontro riguardante i dazi per l’export negli Stati Uniti, annunciati dal presidente americano Donald Trump, insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Erano pertanto presenti solo i rappresentanti della sigle sindacali FIOM CGIL, FIM CISL, UILM, UGL Metalmeccanici, FISMIC e tre rappresentanti dell’azienda.
Questi ultimi non hanno detto nulla in merito al piano industriale ed è stato indetto un nuovo incontro per la giornata del 10 aprile.

SINDACATI PERPLESSI : LE PREOCCUPAZIONI DI FIM CISL, FIOM CGIL E FISMIC 

La speranza è che i ministri siano presenti, soprattutto per sapere di più sul futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti, come ha spiegato il segretario della FIM CISL regionale e di Catania, Piero Nicastro.
“L’azienda non ha illustrato il piano industriale – spiega – e l’incontro è stato spostato al 10 aprile: tutto questo lascia a noi molte perplessità, i ministri sono stati convocati dalla premier a Palazzo Chigi e la STMicroelectronics, diventata secondaria, ha preso l’impegno di non divulgare alcun dato”.
“Siamo molto preoccupati – aggiunge – perché c’erano solo tre persone dell’azienda, presenti per garbo istituzionale in assenza dei ministri, ma i lavoratori hanno fatto chilometri e quando è arrivata la notizia della loro mancata partecipazione è montata la rabbia”. 

Rosy Scollo, segretaria della FIOM CGIL di Catania, parla di delusione e preoccupazione per il futuro dell’azienda, stigmatizzando l’assenza dei ministri. 
“Un tavolo – afferma – su cui avevamo riposto molte aspettative, soprattutto per il piano industriale: abbiamo saputo che l’incontro era saltato solo per una nota diffusa a mezzo stampa”.
“L’azienda – continua –  si è presentata al tavolo per dirci che vuole illustrare il piano industriale il prossimo 10 aprile: speriamo di poterlo avere, perché il tempo è una variabile non indifferente e abbiamo ribadito che a maggior ragione, oggi, a fronte di investimenti pubblici non possiamo accettare un ridimensionamento del perimetro attuale”.
“Il governo – dichiara – ha trattato male i lavoratori giunti a Roma da tutta Italia”.
“Abbiamo portato – sottolinea Rosario Pappalardo, segretario della FISMIC di Catania – trecento lavoratori da tutta Italia e ci aspettavamo la discussione sul piano industriale, ma l’assenza dei ministri ha fatto desistere l’azienda”.
“Abbiamo ribadito – prosegue – che non accetteremo ridimensionamenti né per l’occupazione né per lo sviluppo tecnologico: l’azienda inoltre ha continuato a confermare gli investimenti di prospettiva a Catania e ad Agrate, che vanno sommati a quello che oggi esiste”. 
“Noi abbiamo invitato il governo a sostenere la nostra azione – osserva –  perché la STMicroelectronics ha utilizzato fondi pubblici, ma a questi deve corrispondere un’occupazione aggiuntiva: senza piano industriale è complicato tirare le somme”.
“Per il 10 aprile – conclude l’esponente sindacale – è stato confermato ciò che avrebbe dovuto accadere giorno 3, ma la fiducia verrà quando il governo sosterrà le posizioni dei lavoratori assieme alle istituzioni locali”. 

 

(Articolo di Giuliano Spina) 

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