La vicenda della chiusura della tomba di Luigi Pirandello tiene sempre più banco. Dopo il nostro articolo che raccontava (in esclusiva) l’incredibile vicenda dello stop alle visite in pieno anno di Agrigento Capitale della Cultura, il Fatto Quotidiano ha riservato ampio spazio alla notizia, con tanto di richiamo in prima pagina. Il collega Paolo Dimalio non solo ha ripreso la vicenda dal nostro sito, ma ne ha toccato altri punti, contattando il presidente dell’ente Parco della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, ottenendo ulteriori conferme, sfaccettature ed elementi. Tomba dunque chiusa, non si sa fino a quando, visite vietate, consentite “solo” alla casa museo. I lavori per ripristinare le condizioni di sicurezza lungo il viale che porta alla nuda pietra sotto la quale giacciono le ceneri del drammaturgo procedono, come confermato anche ieri pomeriggio dal cortese personale della biglietteria.

C’è chi nega l’evidenza

Ma ad Agrigento, c’è chi nega l’evidenza. Tra la stampa locale (che non ha inteso riprendere la vicenda solo perchè l’abbiamo anticipata noi),  il giornale on line “Agrigento Oggi” scrive in un articolo senza firma e titola: “La tomba è chiusa, la cultura no” e poi: “Ah, per la cronaca: l’interruzione è stata già risolta. La tomba di Pirandello è di nuovo visitabile”. Nel pezzo si cita il “Fatto quotidiano”, ignorando il lavoro di Report Sicilia. Da parte nostra si “risponde”, evidenziando quello che accade al Caos, dove il cantiere è aperto, la tomba è inaccessibile e, per di più emerge un’anomalia. All’ingresso dell’area dei lavori non è esposta la tabella obbligatoria nella quale si deve comunicare al pubblico chi effettua il lavoro, quanto costa e, soprattutto, quanto durerà. Sarebbe il caso che venisse esposta, per non incappare in sanzioni da parte degli organi competenti. Ad Agrigento prima si aprono i cantieri, poi si piazzano le tabelle. Di norma dovrebbe essere il contrario. Rumors dicono che le visite dovrebbero riprendere non troppo tardi, in vista anche di altri interventi nella piazza, per circoscrivere l’accesso dei visitatori. L’obiettivo è quello di far pagare il biglietto per la visita alla casa e anche al viale che porta alla tomba, quest’ultima attrazione fino a qualche giorno fa totalmente gratuita. Una scelta, quella di intervenire così massicciamente in uno dei luoghi simbolo della cultura agrigentina, nell’anno della città dei Templi capitale della Cultura sta lasciando tutti a bocca aperta tutti.

RACCONTARE E DENUNCIARE DA FASTIDIO

Quasi, tutti, come Agrigento Oggi che scrive: “Parlare della chiusura temporanea della tomba come se fosse il simbolo del fallimento di una Capitale è una forzatura, che ignora il lavoro di tanti e lo spirito con cui questo anno è stato costruito”. Evidenziare dunque l’inopportuna tempistica della chiusura del sito, rappresenterebbe una forzatura. Report Sicilia continuerà a raccontare, con carte alla mano e recandosi sul posto, quello che accade in una città dove denunciare ciò che non funziona da molto fastidio, fino a negare l’evidenza. 

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