Tremestieri Etneo, il sindaco Rando condannato a 8 anni per corruzione: terremoto politico in Sicilia

Nuovo scandalo giudiziario in Sicilia: il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, è stato condannato a 8 anni di carcere per corruzione, al termine del processo legato all’inchiesta Pandora. Un verdetto pesantissimo che segna un punto di svolta su un’indagine che ha già fatto emergere connivenze tra politica e imprenditoria.

La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Catania, che ha riconosciuto Rando colpevole di reati legati a un sistema di tangenti per la gestione di appalti pubblici e permessi edilizi. L’operazione Pandora aveva già portato a una serie di arresti e provvedimenti cautelari, rivelando una rete di favoritismi e scambi illeciti.

Un sistema di corruzione che scuote la politica locale

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Rando avrebbe pilotato appalti e agevolato imprenditori compiacenti, in cambio di favori e tangenti. Il tutto con il coinvolgimento di funzionari pubblici, tecnici e amministratori, che avrebbero contribuito a creare un sistema consolidato di corruzione.

L’inchiesta non riguarda solo Tremestieri Etneo, ma si allarga a diversi Comuni siciliani, compreso Agrigento, dove alcuni consulenti coinvolti nella gestione del PRG del sindaco Franco Miccichè sono stati arrestati o risultano collegati all’inchiesta

I legami con Agrigento: il ruolo di Di Loreto

Uno dei nomi più discussi in questa vicenda è Giuseppe Di Loreto, consulente della giunta Miccichè per il PRG di Agrigento, anch’egli arrestato nell’ambito dell’inchiesta Pandora【Fonte: Report Sicilia】.

Di Loreto, secondo le indagini, aveva un ruolo strategico sia a Tremestieri Etneo che ad Agrigento, curando pratiche urbanistiche e fornendo consulenze su piani regolatori e permessi edilizi. Il suo arresto ha sollevato pesanti interrogativi sulla gestione del Piano Regolatore Generale di Agrigento e sul ruolo dell’amministrazione Miccichè nel garantire trasparenza e legalità nelle scelte urbanistiche.

Corruzione e urbanistica: una bomba a orologeria

Questa sentenza rappresenta un campanello d’allarme per l’intera gestione amministrativa della Sicilia. L’inchiesta Pandora ha dimostrato come corruzione, favoritismi e scambi di favori abbiano inquinato la gestione del territorio e dei fondi pubblici, con ricadute gravissime su cittadini e imprese oneste.

Ora resta da capire se, dopo la condanna di Rando, emergeranno nuove responsabilità politiche e amministrative, coinvolgendo altri esponenti della politica siciliana. Gli occhi sono puntati anche su Agrigento, dove il sindaco Miccichè non ha ancora chiarito del tutto quali fossero i reali criteri di scelta dei suoi consulenti per il PRG e quanto la gestione urbanistica della città sia stata condizionata da logiche esterne all’interesse pubblico.

Serve un’operazione trasparenza in tutta la Sicilia

Dopo questa condanna, la richiesta di trasparenza nella gestione della pubblica amministrazione si fa sempre più forte. I cittadini chiedono regole chiare, selezioni limpide per i tecnici comunali e un controllo rigoroso su come vengono assegnati appalti e incarichi.

La condanna di Santi Rando è un segnale di svolta, ma è solo la punta di un iceberg che potrebbe rivelare ulteriori scandali nei prossimi mesi. La politica siciliana ha bisogno di un cambio radicale, prima che altri Comuni finiscano nelle maglie della magistratura.


⚠️ L’inchiesta Pandora continua a far tremare la Sicilia. La condanna di Rando apre nuovi scenari: chi saranno i prossimi coinvolti?

📢 Trasparenza e legalità devono tornare al centro dell’amministrazione pubblica. Sarà questa la lezione che i politici siciliani impareranno?

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