Nel giorno dedicato alla memoria dei nostri cari defunti, un bambino si è recato al cimitero di Bonamorone per compiere un gesto semplice ma carico di significato: ha deposto un fiore sulla tomba del capitano Alexander Hardcastle, il mecenate inglese che tanto ha fatto per la Valle dei Templi e per il centro storico di Agrigento. Quel piccolo fiore rappresenta un segno di gratitudine e rispetto verso un uomo che, con passione e generosità, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della città.
Alexander Hardcastle, ufficiale e benefattore, visse ad Agrigento dal 1921 al 1933 nella storica Villa Aurea, una residenza che divenne il suo rifugio e il suo laboratorio. Qui, l’inglese si dedicò alla protezione e valorizzazione del patrimonio archeologico, finanziando scavi e restauri nella Valle dei Templi, e contribuendo con le sue risorse personali alla conservazione di alcuni tra i monumenti più preziosi della cultura greca e della storia di Agrigento. Un lavoro prezioso, che ancora oggi può essere ammirato dai visitatori e che costituisce una parte fondamentale della memoria storica della città.
In quest’anno, con Agrigento designata “Capitale Italiana della Cultura 2025,” è essenziale che l’eredità di Hardcastle sia conosciuta e valorizzata. Le scuole agrigentine di ogni ordine e grado dovrebbero impegnarsi a far conoscere la storia dell’inglese che, innamorato di questo luogo, vi dedicò ogni energia, spesso a discapito della propria salute e delle proprie finanze. Inserire nei programmi scolastici il racconto della sua vita e del suo lavoro non è solo un tributo a una figura che merita gratitudine e riconoscimento, ma anche un invito rivolto ai giovani agrigentini a riscoprire e custodire il valore della loro storia.
Alexander Hardcastle non fu semplicemente uno straniero “sperduto” nella Valle, ma un visionario che comprese l’immenso valore del patrimonio storico e artistico agrigentino, impegnandosi per preservarlo e renderlo fruibile. La sua figura rappresenta un esempio di come l’amore e la dedizione per la cultura possano avere un impatto duraturo e trasformativo, non solo sulla città ma anche sulla comunità che ne raccoglie l’eredità.
In un’epoca in cui il turismo culturale rappresenta una delle principali risorse di Agrigento, ricordare la figura di Hardcastle e raccontarla alle nuove generazioni significa educare al rispetto e alla tutela del patrimonio storico e culturale. L’esempio del capitano inglese dovrebbe essere una fonte di ispirazione per tutti, in particolare per i giovani, affinché comprendano l’importanza di custodire e valorizzare le radici e le ricchezze della loro terra.
L’auspicio è che le istituzioni scolastiche, durante l’anno che vede Agrigento protagonista come Capitale della Cultura, trovino spazio nei programmi per raccontare la storia di Alexander Hardcastle, affinché il suo sacrificio e la sua passione non siano dimenticati. Quella piccola mano che oggi ha deposto un fiore sulla sua tomba rappresenta un gesto di grande valore, un simbolo di gratitudine che merita di essere conosciuto e condiviso.