AGRIGENTO. La vicenda della discarica in via delle Egadi è emblematica del modo in cui ad Agrigento spesso la politica riesce a vanificare il lavoro degli uffici. Ordinanze regolarmente emesse, responsabili individuati, costi da imputare ai condomìni: tutto nero su bianco. Eppure, secondo quanto emerge, a decidere alla fine è stata la “mano politica” dell’allora assessore e vice sindaco, che avrebbe bloccato l’esecuzione “in danno”. Risultato? La pulizia sarebbe stata fatta a spese della collettività.

Oggi la storia sembra ripetersi, con nuove ordinanze in danno ai condomìni, ma resta il dubbio: chi paga davvero?


L’ordinanza del 2024

Il caso via delle Egadi parte dall’ordinanza n. 155 dell’8 luglio 2024, con cui il dirigente comunale ordinava all’amministratrice dell’area intercondominiale di provvedere entro 48 ore alla rimozione dei rifiuti e al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie, precisando che, in caso di inadempienza, il Comune avrebbe eseguito la pulizia addebitandone i costi ai responsabili.

Scriveva il dirigente:
«ORDINA all’amministratrice dell’area intercondominiale di via delle Egadi di provvedere alla rimozione immediata dei rifiuti e di conferire gli stessi presso impianti autorizzati, con obbligo di trasmettere la documentazione comprovante l’avvenuto smaltimento entro 48 ore. AVVERTE che in caso di mancata esecuzione l’Ufficio Ambiente provvederà in danno, con spese a carico del condominio.»

👉 Scarica l’ordinanza n. 155 del 08/07/2024 – Via delle Egadi OMISSIS_Ordinanza+Dirigenziale 

Discarica in Via delle Egadi ad Agrigento: Il Comune Emana Ordinanza per la Rimozione Immediata dei Rifiuti a spese del condominio


Le ordinanze del 2025

Il 28 agosto 2025, il dirigente ha firmato due nuove ordinanze in materia simile: la n. 233 contro il condominio “Residence delle Palme” di via Michele Lizzi e la n. 234 contro il condominio “Palazzo Cacciatore” di via Imera.

Entrambe impongono agli amministratori di provvedere alla rimozione dei rifiuti, con anticipo delle spese di 550 euro per l’intervento. Anche qui il dispositivo è chiaro:
«ORDINA ai condomìni in indirizzo di provvedere, entro il termine assegnato, alla rimozione dei rifiuti e al ripristino dei luoghi. DISPONE, in caso di inottemperanza, l’esecuzione in danno, con spese a carico dei condomìni, previa anticipazione della somma di euro 550,00.»

👉 Scarica l’ordinanza n. 233 del 28/08/2025 – Residence delle Palme, via Michele Lizzi Ordinanza+Dirigenziale+2025-233
👉 Scarica l’ordinanza n. 234 del 28/08/2025 – Palazzo Cacciatore, via Imera Ordinanza+Dirigenziale+2025-234


La questione di fondo: chi paga?

Quando un ufficio emette un’ordinanza e individua i responsabili, ma la politica interviene per far ricadere le spese sul Comune, si apre la strada a un danno erariale, materia di competenza della Corte dei Conti. La legge è chiara: chi sporca o non vigila sulle proprie aree deve pagare, non l’intera cittadinanza.

Se invece la regola diventa l’eccezione, il segnale che arriva ai cittadini è devastante: chi rispetta le norme paga due volte, chi se ne infischia la fa franca.


Le domande che restano aperte

  • Perché, nel caso del 2024, nonostante un’ordinanza chiara, la pulizia sarebbe stata effettuata con soldi pubblici?

  • Quali atti hanno portato a modificare l’esecuzione del provvedimento?

  • Oggi, con le ordinanze del 2025, i condomìni hanno effettivamente anticipato i costi previsti?

  • Il Comune darà conto dell’uso di questi strumenti e della loro reale efficacia?

Autore