Si torna a parlare dell’aeroporto di Agrigento, un progetto tanto discusso quanto mai realizzato. Gli architetti agrigentini, attraverso le parole del Presidente dell’Ordine Rino La Mendola, hanno rotto il silenzio che era calato sull’infrastruttura. Dopo che mesi fa si era prospettata una veloce costruzione dello scalo grazie all’inserimento del progetto nella programmazione nazionale, oggi ci si trova di fronte a ritardi che fanno emergere interrogativi ormai storici.
“Tempi troppo lunghi per il rilascio del parere dell’ENAC per la realizzazione dell’aeroporto Valle dei Templi, stimiamo almeno 5 anni per la posa della prima pietra”, ha dichiarato La Mendola, aggiungendo che, nonostante l’impegno del Libero Consorzio Comunale e il comitato civico promotore, il parere positivo rimane una chimera.
Un progetto bloccato per decenni
Ad Agrigento si parla di aeroporto da oltre 50 anni, un sogno che in altre città italiane, con meno potenzialità turistiche e culturali, è diventato realtà. Eppure, mentre il resto del Paese ha visto sorgere e prosperare infrastrutture strategiche per lo sviluppo socioeconomico, Agrigento è rimasta bloccata tra promesse politiche, lungaggini burocratiche e studi di fattibilità che non si concretizzano mai.
La domanda che si impone è: perché ad Agrigento l’aeroporto sembra un miraggio?
La mafia vuole l’aeroporto?
Una riflessione scomoda ma necessaria: la mafia vuole un aeroporto ad Agrigento? Perché questa infrastruttura, che potrebbe trasformare il volto della provincia, continua a rimanere nel limbo? Domande che richiedono risposte chiare, lontane da retoriche e promesse, ma che trovano poche voci pronte a confrontarsi con la realtà di una terra dove spesso il progresso si scontra con interessi che nulla hanno a che fare con il bene collettivo.
Ritardi e prospettive future
Gli architetti agrigentini, con realismo, delineano un percorso che prevede tempi lunghi:
- Inserimento dello scalo nel piano nazionale degli aeroporti;
- Affidamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica a professionisti esperti;
- Acquisizione dei pareri di rito sul progetto di fattibilità;
- Redazione, verifica e validazione del progetto esecutivo;
- Appalto dei lavori o affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione.
Il tutto, stimano, richiederebbe circa 5 anni dalla conferma dell’inserimento nel piano nazionale e dal contestuale stanziamento delle risorse necessarie.
Un appello alle istituzioni
Rino La Mendola ha lodato l’impegno del Libero Consorzio Comunale e del comitato promotore, sottolineando l’urgenza di accelerare i tempi. “Nonostante siano già trascorsi cinque mesi dall’integrazione dello studio di fattibilità, il parere dell’ENAC resta lontano. Abbiamo sperato in un dono natalizio per la provincia, ma rimaniamo fiduciosi nel lavoro delle istituzioni locali.”
Il bivio per Agrigento
Agrigento si trova di fronte a un bivio: continuare a vivere di promesse e studi che si accumulano negli archivi o intraprendere finalmente un percorso concreto per dotarsi di un’infrastruttura che può cambiare il destino socioeconomico dell’intera Sicilia centro-meridionale. La domanda resta: è solo una questione di ritardi burocratici o ci sono interessi occulti che frenano la realizzazione di questo scalo?
Forse è tempo di smettere di chiederselo e iniziare a pretendere risposte e risultati.

