Agrigento al buio: semafori spenti e città nel caos, mentre il Comune si muove in ritardo
AGRIGENTO – 16 aprile 2025 – Agrigento continua a brancolare nel buio. Non si tratta di una metafora, ma della realtà quotidiana vissuta da cittadini e turisti: semafori spenti, strade e interi quartieri senza illuminazione, un contesto che rappresenta un grave rischio per la sicurezza e un’immagine devastante per una città che nel 2025 dovrebbe essere Capitale Italiana della Cultura.
Come riportato in due articoli recenti di Report Sicilia (qui e qui), l’intero impianto della pubblica illuminazione e dei semafori è fuori servizio, lasciando la città completamente al buio. Ma a rendere ancora più assurda la vicenda è il fatto che l’Amministrazione sapeva da tempo che la vecchia convenzione con Consip per la fornitura di energia elettrica era scaduta già dal 31 marzo 2023.
Solo il 15 aprile 2025, con un ritardo di oltre due anni, è stata pubblicata una determina dirigenziale (n.1173) Determina+Dirigenziale+2025-1173 che formalizza l’adesione alla Convenzione Consip “Energia Elettrica 21 – Lotto 16 – Sicilia” per riattivare la fornitura agli impianti di illuminazione e ai semafori del Comune.
Un passaggio tecnico indispensabile, ma arrivato troppo tardi. Nel frattempo, la città si è spenta, letteralmente.
Una burocrazia lenta mentre la città si spegne
La determina, firmata dal dirigente del settore Lavori Pubblici, ing. Alberto Avenia, nomina l’arch. Assunta Zuppardo come nuovo RUP e l’ing. Gerlando Trupia come Direttore dell’Esecuzione, incaricando un intero gruppo di lavoro. Ma quello che emerge è un’amministrazione che ha aspettato mesi – se non anni – per affrontare un’emergenza annunciata.
Il bando Consip è stato aderito con ordine di fornitura il 2 ottobre 2024, ma ci si è mossi con la lentezza tipica di una macchina amministrativa bloccata da pastoie burocratiche e completa assenza di visione.
Nessuna scusa: i danni sono evidenti
Non si può più parlare di imprevisti. Quando una città si spegne, quando i semafori non funzionano e l’illuminazione pubblica viene meno, la responsabilità è politica prima ancora che tecnica. È mancata programmazione, è mancata cura, è mancato il rispetto per cittadini che, ogni sera, camminano al buio tra buche, marciapiedi sconnessi e traffico senza regole.
E mentre la Fondazione Agrigento 2025 organizza conferenze stampa “celebrative” per annunciare eventi last minute, la città offre uno spettacolo desolante, fatto di strade oscure, pericoli continui e disservizi cronici.
Una città che merita di più
Agrigento, invece di brillare come Capitale della Cultura, è sprofondata nel blackout, simbolo perfetto di un’amministrazione che ha perso la bussola e continua a sprecare tempo prezioso. Il problema non è solo la luce che manca nelle strade, ma la luce che manca in chi dovrebbe guidare questa città verso il futuro.
I cittadini hanno diritto a una città sicura, illuminata, accogliente, non a un palcoscenico spento dove il sipario sembra già calato da tempo.