Agrigento si avvicina al 2025, anno in cui sarà Capitale Italiana della Cultura, con meno del 10% delle opere promesse realizzate e un quadro organizzativo che lascia poche speranze. A peggiorare la situazione, l’ultimo cambio di logo, avvenuto a pochi giorni dall’inizio dell’anno simbolo, potrebbe rappresentare un colpo mortale per la credibilità del progetto e per tutto ciò che era stato promosso fino ad ora.
Quattro milioni di euro per una promozione che rischia di crollare
Secondo quanto riportato in precedenza, Agrigento avrebbe speso ben 4 milioni di euro nel 2024 per promuovere il progetto “Capitale della Cultura”. Queste risorse, che avrebbero dovuto garantire una trasformazione tangibile e un’immagine forte e riconoscibile della città, sembrano essere state utilizzate senza una strategia chiara. Il recente cambio del logo, in netto contrasto con il simbolo originario descritto nel dossier (pagina 11, punto 4), è stato un segnale di discontinuità che rischia di annullare anni di promozione e programmazione.
Il cambio del logo: un errore strategico?
Il nuovo logo è stato introdotto senza una comunicazione adeguata e in modo intempestivo, a ridosso dell’inizio del 2025. Questa decisione non solo ha generato costi aggiuntivi, ma ha anche creato confusione, compromettendo l’identità visiva e il messaggio della città come Capitale della Cultura. La scelta ha suscitato forti critiche, anche da parte del Codacons, che ha definito questa mossa come un esempio lampante di disorganizzazione e di spreco di risorse pubbliche.
Promesse non mantenute e il rischio di un fallimento totale
Nonostante i 4 milioni spesi, Agrigento si presenta con:
- Un cartellone delle manifestazioni ancora assente.
- Infrastrutture inadeguate, inclusi bagni pubblici, fondamentali per l’accoglienza turistica.
- Una rete idrica inefficiente che continua a creare disagi per cittadini e visitatori.
- Solo il 10% delle opere completate, a fronte di un dossier ambizioso che prometteva rigenerazione urbana e culturale.
Richiesta di trasparenza e intervento immediato
Il Codacons, attraverso una nota inviata al Prefetto Salvatore Caccamo, ha richiesto un’indagine urgente per verificare l’utilizzo dei fondi pubblici e il mancato rispetto degli impegni assunti. L’associazione chiede inoltre un incontro con il Prefetto per discutere le criticità emerse e proporre azioni correttive.
Conclusione
Agrigento Capitale della Cultura 2025 rischia di essere ricordata come un’occasione sprecata. L’assenza di pianificazione strategica e infrastrutturale, insieme al recente cambio di logo, ha compromesso seriamente la credibilità del progetto. Con meno di 10 giorni al 2025, l’unica speranza rimane un intervento rapido e deciso da parte delle istituzioni per salvare l’immagine della città e garantire che il titolo di Capitale della Cultura non si trasformi in un fallimento epocale.
LETTERA PREFETTO DI AGRIGENTO SU CITTA’ DELLA CULTURA 2025 DEL 20.12.2024
PROGETTO DOSSIER CITTA’ ITALIANA DELLA CULTURA

