Nonostante il Sindaco Francesco Miccichè continui a investire migliaia di euro per promuovere il presepe di Via San Girolamo, in occasione dello Zampogna Fest 2025, emergono critiche pesanti da parte di Mario Gallo, uno degli organizzatori delle manifestazioni natalizie in quella stessa area del centro storico. In un lungo post sui social, Gallo ha messo in evidenza il mancato impegno del Comune nel rivalutare altre zone storiche di Agrigento, accusando la politica locale di favoritismi e mancanza di visione.
Secondo Gallo, il centro storico di Agrigento, ricco di vicoli, cortili e architetture caratteristiche, viene lasciato al suo destino, mentre si concentra tutta l’attenzione su iniziative limitate a una sola area. Gallo sottolinea come negli anni passati abbia cercato di far rinascere la vecchia Girgenti, prendendo spunto da esempi virtuosi come Caltabellotta. Tuttavia, i suoi sforzi sono stati ostacolati dalla mancanza di sostegno da parte dell’amministrazione, eccezion fatta per le prime edizioni della manifestazione, quando ricevette il supporto dell’allora sindaco Sodano e di alcuni ex assessori.
Il rappresentante del presepe denuncia apertamente l’assenza di un programma serio per valorizzare tutto il centro storico e propone che il Comune realizzi due presepi: uno dedicato alla storica Via Atenea, che Gallo descrive come il “salotto bello della città” trasformato in un’area degradata a causa delle cattive scelte politiche, e un altro nel borgo di San Girolamo.
Il ruolo del Sindaco e le domande senza risposta
Il Sindaco Miccichè, che sponsorizza lo Zampogna Fest come parte delle iniziative per Agrigento Capitale della Cultura 2025, continua a ignorare le critiche, focalizzandosi su una parte ristretta della città. La decisione di destinare fondi significativi al presepe di Via San Girolamo, a scapito di altre iniziative, solleva interrogativi sulla trasparenza delle scelte amministrative.
Agrigento Capitale della Cultura: un’occasione sprecata?
Questa situazione mette in evidenza il rischio di perdere un’opportunità storica per riqualificare il cuore della città in vista del 2025. Le critiche di Mario Gallo non sono solo un attacco all’amministrazione, ma un richiamo all’urgenza di pensare a uno sviluppo equilibrato, capace di valorizzare l’intero patrimonio storico e culturale di Agrigento.
Cittadini e osservatori si chiedono: perché si continua a investire su una sola area, ignorando il resto del centro storico? Quali interessi si nascondono dietro queste scelte? Agrigento merita risposte chiare, ma soprattutto un’amministrazione capace di guardare al futuro senza dimenticare le sue radici.