Agrigento celebra il suo passato e il suo futuro con un progetto di video mapping che racconta i 2600 anni di storia della città, unendo tecnologia e cultura in vista del 2025, anno in cui sarà Capitale Italiana della Cultura. Tuttavia, mentre la facciata della Stazione Centrale si illumina con proiezioni spettacolari, a meno di 100 metri si trovano villette abbandonate e una piazza in pieno degrado, simbolo delle contraddizioni che caratterizzano la gestione urbana della città.
Il progetto di video mapping
Curato dalla Pro Studios e dall’artista Elisa Nieli, il progetto di video mapping utilizza un proiettore laser da 20.000 lumen e un sistema audio di alta qualità per raccontare in cinque minuti l’evoluzione di Agrigento, da Akragas ai giorni nostri. Sedici appuntamenti fino alla fine dell’anno, al costo totale di 149.328 euro (9.333 euro per ogni proiezione), sono previsti come anteprima delle celebrazioni culturali del 2025. OMISSIS_Determina+Dirigenziale+2024-2963
L’assessore alla Cultura, Costantino Ciulla, ha presentato l’iniziativa come un tassello importante per valorizzare l’identità agrigentina:
“È un’occasione per celebrare la nostra identità e invitare cittadini e visitatori a riscoprire le radici della città attraverso una nuova esperienza serale.”
Il sindaco Francesco Miccichè ha ringraziato la Direzione Stazioni di Rete Ferroviaria Italiana per l’uso della facciata della stazione:
“Questo spettacolo è un modo per dare nuova luce alla piazza, valorizzando il nostro passato e guardando al futuro con fiducia.”
Piazza Pirro Marconi: spettacolo da un lato, degrado dall’altro
Nonostante l’iniziativa culturale, la stessa Piazza Pirro Marconi resta in uno stato di degrado evidente, come già denunciato dal Codacons. Un’area parcheggio nella piazza è stata recintata con materiali inappropriati, senza apparente autorizzazione da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali, compromettendo il decoro e rappresentando un potenziale rischio per la sicurezza pubblica.
Il contrasto tra le proiezioni luminose e lo stato di abbandono dell’area è emblematico: da un lato, si punta a valorizzare il passato; dall’altro, si ignora il presente.
Per approfondire la situazione nella piazza, consulta l’articolo completo: Agrigento: Piazza Pirro Marconi, area parcheggio recintata senza autorizzazione, il Codacons chiede chiarimenti per garantire la sicurezza pubblica.
Le villette di Porta di Ponte: un’altra nota dolente
A meno di 100 metri dalla Stazione Centrale, la situazione non migliora. Le villette Rosetta Romano e Casesa, conosciute come “le villette di Porta di Ponte,” sono abbandonate a sé stesse. La tomba a Tholos, un reperto archeologico di grande valore storico, è oggi ricoperta da fogliame e degrado, trasformando l’area in una sorta di “foresta urbana”.
Come già evidenziato in un altro articolo (link all’articolo completo), l’area, un tempo fiore all’occhiello del centro cittadino, è diventata simbolo di incuria e abbandono. Questo contrasta fortemente con la narrazione di una città che si prepara a essere protagonista della scena culturale italiana.
Le critiche: spese ingenti per risultati effimeri
Mentre l’iniziativa di video mapping rappresenta un’occasione per celebrare la storia di Agrigento, i 149.328 euro spesi per proiezioni temporanee sollevano interrogativi. “Se queste risorse fossero state impiegate per riqualificare le aree urbane e migliorare i servizi, Agrigento sarebbe una città più accogliente per cittadini e turisti,” commentano alcuni residenti.
Conclusioni
Agrigento si prepara a celebrare il 2025, ma non può ignorare il presente. Piazza Pirro Marconi e le villette di Porta di Ponte rappresentano un richiamo urgente all’azione per migliorare le condizioni urbane e garantire un futuro sostenibile. Se la città vuole essere Capitale della Cultura, deve cominciare a prendersi cura del proprio patrimonio urbano e culturale, dimostrando che il valore della cultura non si esaurisce in un fascio di luce, ma vive nel rispetto del territorio e della comunità.


















