Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “SICILIA AGRIGENTINA”

Perplessità sull’aeroporto di Agrigento che dovrà vedersela col progetto di
fattibilità in località Palma Licata, visto che ancora i rispettivi consigli comunali
non hanno ancora espresso la volontà di apportare modifiche al piano
regolatore.

— È un passaggio obbligato. La società ha il dovere di prendere contatti anzitempo
con le forze presenti in Consiglio comunale per non trovarsi spiazzata come è
avvenuto al tempo di Eugenio D’Orsi ove il voto espresso fu di assoluta contrarietà
alla realizzazione dell’aeroporto su Licata. Senza un accordo preventivo con
l’amministrazione comunale la società pur disponendo di un progetto di fattibilità sarà
costretta a gettare la spugna. İn quel caso sarebbero ben quattro i progetti di fattibilità
a servizio della provincia di Agrigento. Per questi progetti: Licata, Piano Romano,
Misilina, Racalmuto, sono costati diversi milioni di euro. A questo bisogna
aggiungere che gli ostacoli passano attraverso il piano particellare di esproprio dove i
proprietari svolgono una forte contrarietà.
Sull’affaire Villa del sole il comune agrigentino. continua a mantenere ferma
la sua posizione.

—Non aveva alternativa perché sarebbe crollata l’intera impalcatura: progetto,
finanziamento, gara d’appalto, consegna dei lavori, cerimonia per la prima pietra,
avvio dei lavori e sospensione degli stessi in attesa del parere definitivo da parte della
Soprintendenza. Non sempre però gli audaci concludono la trama. Spesso accadono
fatti imponderabili che precludono il finale della vicenda. La storia della Villa del
sole probabilmente non sarà molto gradevole, ma penso che essa sarà giudicata utile
da quanti cittadini vogliano indagare la chiara e sicura realtà di ciò che è avvenuto,
come monito per il presente e il futuro. L’amministrazione ha il dovere di
coinvolgere anzitempo la gente, le forze culturali, i sindacati, i partiti in ordine alle
scelte da compiere. İl confronto aiuta la democrazia della città. Le scelte che vengono
fatte non sono sempre le migliori.
Sul versante rigassificatore i paesi più interessati come Agrigento, Porto
Empedocle e Realmonte tacciono. Il turismo è solo una favola per popoli
fanciulli.

—Il silenzio, l’indifferenza, il distacco della gente, il pressapochismo della classe
politica, facilitano i processi di aggressione del nostro territorio. I poteri forti se ne
fottono dei Templi, dei luoghi pirandelliani, della costa del mito, della scala dei
Turchi, dei vincoli paesaggistici, della bellezza dei luoghi, delle potenzialità naturali

del territorio, della balneazione, della marineria, dell’Unesco, del titolo di Agrigento
capitale della cultura, dell’articolo 9 della Costituzione, allora interessa solo il profitto
e il massimo degli utili. In questa logica l’attuale e il precedente governo fanno dà
spalla ai poteri forti contro la bellezza. La costruzione di un impianto ad altissimo
rischio non può e non deve essere una questione riservata a pochi, ma deve
appartenere all’intera comunità agrigentina e soprattutto ai Comuni dell’intera costa a
partire da Realmonte, Siculiana, Palma Montechiaro e Porto Empedocle.
Il 2025 si avvicina ma la città non riesce ancora ad attrezzarsi per quanto
riguarda Parco dell’Addolorata e posteggio piazzale Rosselli. Ai visitatori
offriremo archeologia incompiuta.

—Problemi come il posteggio di piazzale Rosselli, il Parco dell’Addolorata, meritano
un diretto confronto con gli Amministratori di Agrigento con lo scopo di offrire alla
città opportune notizie. Di certo sono anni che sussiste un forte contenzioso con
l’impresa appaltatrice. Un contenzioso che rischia di lasciare definitivamente la
struttura a più piani al degrado più assoluto. Lo stesso discorso vale per il polmone
verde dell’Addolorata anche se non sussiste alcun contenzioso. Si tratta
semplicemente di dare l’ intera area in comodato d’uso all’Ente Parco archeologico.
Ecco perché occorre con immediatezza rimuovere ogni ostacolo in vista dell’anno che
verrà. Anche se al momento non si conoscono i programmi e gli eventi. Non basta
andare alla Bit per annunciare solo la conquista del titolo, occorreva lanciare in quella
importante vetrina del turismo il programma dettagliate. Bisogna guardare oltre per
costruire una città diversa e se possibile migliore. Le tarantelle non servono più
occorre rimboccarsi le mani e lavorare con impegno e razionalità.
Il 24 febbraio esponenti del mondo riformista, cattolico democratico
dibatteranno ad Agrigento sulla Autonomia differenziata. Sarà una bella prova
di intelligenza politica finalmente.

—Si sarà un convegno molto partecipato con relatori di diversa esperienza politica.
Studiosi raffinati, asciutti e colti che offriranno al dibattito proposte e suggerimenti in
ordine al tema riguardante “L’autonomia differenziata e insularità”. Di sicuro la
proposta di Autonomia del governo aumenta i divari. Una legge antistorica. C’è il
problema ancora aperto del Meridione. La legge frutto di un disegno ben preciso
cristallizza in modo diversificato le diverse realtà territoriali, li peggiora condannando
il Paese a una marginalità politica ed economica. Al convegno interverranno l’on.
Turi Lombardo, l’on. Salvo Andò, il prof. Enzo Di Natali, l’avv. Giovanni Tese’, l’avv.
Stefano Scaduto, l’on. Giuseppe Lauricella. Le conclusioni sono affidate all’avv. Ezio
Iacono.

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