La provincia di Agrigento è sull’orlo di una crisi senza precedenti a causa dell’ulteriore riduzione del 40% nella dotazione idrica, un colpo devastante che rischia di portare conseguenze gravi e irreversibili sul piano sociale e sanitario. La recente perdita del finanziamento per il rifacimento della rete idrica di Agrigento, pari a 49 milioni di euro, getta ulteriormente ombre su un futuro già precario.
L’incontro cruciale tra i vertici aziendali di AICA, la Consulta e le autorità regionali ha evidenziato una situazione disperata: la crisi idrica, già in atto, è destinata ad aggravarsi con il prossimo taglio della fornitura idrica. Questo non solo mette a repentaglio la vita quotidiana dei cittadini, ma mina anche la stabilità dei servizi sanitari, già sotto pressione a causa della pandemia e di risorse limitate.
È urgente che la politica si svegli dall’inerzia e agisca con determinazione per affrontare questa emergenza imminente. La mancanza di un adeguato supporto finanziario e strutturale da parte dei comuni ha contribuito alla precaria situazione di AICA, ma ora è il momento di assumersi le responsabilità e trovare soluzioni concrete.
Il Piano d’Ambito, aggiornato recentemente, appare distante dalla realtà della gestione e dei bilanci effettivi, trasformando speranze in illusioni. È cruciale che vengano affrontate le perdite economiche reali subite da AICA, che impattano direttamente sugli utenti e sulla qualità dei servizi.
La comunità Agrigentina ha bisogno di un governo che abbracci la cultura del bene comune e agisca con sensibilità per garantire il diritto fondamentale all’acqua e la sicurezza dei cittadini. Il tempo stringe, e mentre ci prepariamo alla prossima ondata di crisi idrica estiva, è imperativo che le azioni concrete prendano il posto delle promesse vuote.
La provincia di Agrigento non può permettersi ulteriori ritardi o inadempienze. È ora che la politica si metta al servizio del popolo e lavori per garantire un futuro sostenibile e sicuro per tutti.
Riscontro incontro Consulta 10-3-24