Agrigento – Le carte parlano chiaro, e le foto ancora di più. A San Leone, la località balneare più nota di Agrigento, un edificio spuntato tra le case basse con vista mare è già completato, venduto e abitato. Ma secondo numerose segnalazioni e tre diversi articoli pubblicati da Report Sicilia tra luglio e agosto, su quell’edificio grava il sospetto di abusi edilizi.

Nonostante ciò, tutto è stato portato avanti nella totale indifferenza del Comune di Agrigento, che non ha mai risposto alle domande sollevate da cittadini, stampa e associazioni, lasciando campo libero a chi, forte di appoggi politici e silenzi compiacenti, ha potuto costruire e vendere.

La sequenza delle immagini: prima e dopo il “miracolo”

Nella prima immagine – scattata diversi mesi fa – si vede l’edificio originale: una struttura fatiscente, muratura danneggiata, piano terra inutilizzato. Un fabbricato compatibile con l’ambiente, in linea con l’assetto storico e urbano della zona.

Nelle immagini più recenti, invece, compare una palazzina nuova di zecca: moderna, alta, rifinita, con balconi in vetro e già abitata, come mostra inequivocabilmente una delle foto, dove si intravedono una donna e una bambina su un terrazzo, intenti a sistemare oggetti. Un’occupazione che certifica la piena agibilità e la totale assenza di ostacoli da parte delle autorità.

E l’ispezione regionale?

Dopo le denunce pubblicate su:

la Regione Siciliana ha nominato un ispettore, il dott. Messina, per verificare la legittimità delle autorizzazioni e delle opere realizzate. Ma mentre l’ispezione si muove con la lentezza della burocrazia, il cantiere è stato completato in tempi record, gli appartamenti venduti e oggi abitati.

Un’amministrazione che chiude gli occhi

A distanza di settimane dalle prime denunce, l’amministrazione comunale di Agrigento continua a non rispondere. Nessuna nota ufficiale. Nessuna presa di posizione. Nessuna sospensione cautelativa dei lavori. Il silenzio assoluto.

E intanto, chi è potente costruisce, vende, incassa, anche se sull’area incombono dubbi normativi e vincoli urbanistici. Agrigento sembra ormai una città dove vince il più forte, o meglio il più “amico”, e dove la legge si applica solo ai deboli o ai non allineati.

L’ipocrisia del potere

Ciò che più indigna è l’ipocrisia istituzionale. Gli stessi rappresentanti pubblici che indossano la fascia tricolore per commemorare le vittime di mafia, tacciono e chiudono gli occhi davanti ad abusi evidenti che deturpano il territorio e alimentano un sistema opaco di potere e favori.

Chi parla di legalità, ma la calpesta nel silenzio dei corridoi del Comune, non è degno di rappresentare i cittadini.

Aspettando l’ispettore… e la giustizia

Mentre noi, cittadini e giornalisti, aspettiamo con pazienza l’esito dell’ispezione regionale, la realtà è sotto gli occhi di tutti: la palazzina è completata e abitata. E con ogni giorno che passa, la possibilità di sanare o bloccare diventa solo una finzione amministrativa.

Agrigento merita di sapere chi ha autorizzato, chi ha firmato, chi ha taciuto, e perché nessuno ha fermato questo scempio.