Santa Croce, avevamo ragione: fondi già scaduti e proroga chiesta in extremis
Lo avevamo scritto. E purtroppo avevamo ragione. Nel nostro articolo del 10 aprile scorso【leggi qui】avevamo denunciato il rischio concreto di perdere milioni di euro destinati alla riqualificazione del centro storico di Agrigento, per via dell’inerzia dell’amministrazione comunale. Ora è ufficiale: il Comune ha approvato il progetto con i termini già scaduti e ha chiesto una proroga alla Regione Siciliana.
La conferma è arrivata durante il Consiglio comunale del 14 aprile 2025, con l’approvazione in extremis della delibera n. 40 Del.+CC+n.+40+del+14.04.2025che ratifica una variazione di bilancio per consentire la spesa dei quasi 3 milioni di euro stanziati per il recupero del rione Santa Croce. Ma lo stesso assessore Gerlando Principato ha dovuto ammettere che i 120 giorni previsti per la consegna della progettazione tecnica sono già scaduti, e che l’unica ancora di salvezza resta la proroga richiesta alla Regione.
Un progetto nato tardi e gestito peggio
Il progetto prevede la realizzazione di 16 alloggi a canone sostenibile, distribuiti su 10 fabbricati di proprietà comunale, con opere di urbanizzazione per circa 350.000 euro. L’intervento, in teoria, dovrebbe riqualificare una parte storica e fragile della città, ma in pratica si scontra con ritardi amministrativi, dubbi urbanistici e perplessità politiche.
Durante il dibattito consiliare, i consiglieri Calogero Firetto, Francesco Alfano e Spataro hanno denunciato la mancanza di una visione strategica, definendo il progetto come “una seconda Villa del Sole”, un altro esempio di edilizia pubblica realizzata senza una reale utilità sociale né un piano integrato di gestione, accessibilità e servizi.
Tempi scaduti: proroga chiesta, ma nulla è certo
Secondo quanto dichiarato in aula, il termine per presentare la progettazione di fattibilità tecnico-economica era fissato a 120 giorni dalla comunicazione della Regione avvenuta a gennaio 2025. Dunque, entro metà maggio 2025. Ma i conti non tornano: l’atto di ratifica è arrivato solo il 14 aprile, e i documenti tecnici non sono ancora pronti.
È stato lo stesso Principato ad ammettere: “Abbiamo già chiesto alla Regione una proroga per non perdere il finanziamento.” Un’ammissione che sa di sconfitta politica, oltre che tecnica.
Una figuraccia che si poteva evitare
La domanda è semplice: perché si arriva sempre tardi? Perché si attende l’ultimo secondo, rischiando ogni volta di perdere finanziamenti preziosi per la città?
L’assessore ha spiegato che si fa riferimento al piano particolareggiato del 1988, ancora vigente, ma i consiglieri hanno sottolineato che non è stato aggiornato né integrato con una visione urbanistica moderna. E soprattutto, non c’è alcuna garanzia sulla gestione futura degli alloggi.
Conclusione: l’ennesima corsa contro il tempo (perso)
Il progetto di Santa Croce poteva e doveva essere un’occasione concreta per dare nuova vita al centro storico. Invece, rischia di diventare l’ennesimo esempio di fondi ricevuti ma non sfruttati, tra ritardi, confusione e promesse disattese.
A questo punto non resta che attendere la risposta della Regione Siciliana: concederà una proroga? E, se sì, il Comune sarà finalmente pronto a rispettare i tempi?
Intanto, Report Sicilia continuerà a vigilare. Perché, come dimostrano i fatti, avevamo ragione ancora una volta.

