Agrigento, la Giunta Miccichè approva la privatizzazione del cimitero: l’ennesimo bene pubblico esternalizzato nel silenzio generale
AGRIGENTO – Un’altra pagina di svendita del patrimonio comunale è stata scritta. Con la delibera di Giunta n. 57 del 3 aprile 2025 GC_57_2025, l’amministrazione guidata da Francesco Miccichè ha ufficialmente approvato la dichiarazione di interesse pubblico per l’affidamento in project financing della gestione del cimitero di Piano Gatta, aprendo la strada a una concessione pluridecennale ai privati.
La proposta, avanzata dalla società Edilizia R&P S.r.l. di Palermo, prevede la realizzazione di nuove strutture, la manutenzione del verde, la gestione dei servizi cimiteriali e la costruzione di edifici e infrastrutture interne, il tutto finanziato con risorse private.
Ma il vero nodo politico non è nel tecnicismo della procedura: questa è l’ennesima operazione di esternalizzazione messa in atto da un’amministrazione che, nel suo ultimo anno di mandato, sta svuotando il Comune di ogni competenza, svendendo il patrimonio pubblico nel tentativo disperato di tappare i buchi di un bilancio che rasenta il dissesto.
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L’amministrazione Miccichè ha già dato segnali chiari: esternalizzare il più possibile, svendere il patrimonio, lasciare il Comune senza più nulla da gestire.
Ospedali, verde pubblico, trasporto urbano, scuole, ora anche i cimiteri: chi verrà dopo non troverà più beni, solo contratti blindati con i privati e obblighi da rispettare per decenni.
Ma se davvero si vuole fare “cassa”, ci si chiede:
Perché cederlo in gestione anziché venderlo direttamente? Perché regalare i profitti a un privato lasciando al Comune solo briciole e responsabilità?
Chi amministra dovrebbe rispondere: qual è l’interesse pubblico in una concessione che toglie al Comune ogni margine di controllo, e lascia ai cittadini solo il diritto di pagare?
Una crisi costruita a tavolino
Come documentato da mesi da Report Sicilia, la situazione di emergenza nel cimitero di Piano Gatta è stata fabbricata con cura, riducendo i servizi, imponendo orari assurdi, lasciando le famiglie senza possibilità di sepoltura.
Un cimitero volutamente al collasso per convincere la cittadinanza che non c’era altra soluzione se non “darlo ai privati”.
Il project financing non arriva come soluzione improvvisa: è la tappa finale di una strategia ben precisa, in un anno pre-elettorale in cui l’obiettivo non è risolvere i problemi ma “spogliarsi delle responsabilità” per evitare di affrontarli.
Conclusione: il cimitero sarà solo il primo
Il rischio è chiaro: quello del cimitero è solo il primo passo verso un disimpegno sistematico.
Agrigento rischia di diventare una città che non possiede più nulla, dove l’interesse pubblico è merce di scambio, dove la gestione amministrativa si trasforma in svendita controllata.
E allora, una provocazione concreta:
Se davvero si vuole privatizzare, che lo si faccia con coraggio. Si venda il cimitero. Si faccia una stima, si incassi il valore pieno, invece di cederlo a un privato che incasserà per trent’anni lasciando al Comune i costi e le responsabilità residue.
I cittadini meritano verità, trasparenza e una visione d’insieme. Non una gestione “alla giornata” travestita da strategia.

