Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia Agrigentina”

Quale metodo ti sembra sia stato adottato per designare i componenti della Fondazione Agrigento capitale della cultura?

Il “Cencelli” metodo che fu tanto caro alla Balena Bianca. Una scelta che si basa su tre elementi l’appartenenza, la rappresentanza, la vicinanza al capo. Nel caso in  questione un posto a tavola da aggiungere è stato la scelta del direttore. Niente di nuovo sotto il sole direbbe il cittadino. Presenze di rilievo sul piano professionale ma frutto di una regnatela alla quale poi bisogna uscire allo scoperto nell’interesse esclusivo del grande evento 2025 sul quale si poseranno milioni di occhi esigenti. Guai a sbagliare..Sulle spalle della Fondazione c’è tutto il territorio agrigentino con le sue luci e le sue ombre. Di già qualcuno rimpiange le mancate nomine di persone che nella prima fase portarono Agrigento alla conquista del titolo e che oggi sono risultate schiacciate dal metodo Cencelli. Peccato davvero. Del resto si dice uno vale uno. Staremo a vedere

Nessun passo avanti per l’aeroporto di Agrigento. Ancora si attendono le decisioni dei consigli comunali di Licata e Palma

Bisogna con urgenza prendere contatti con le due amministrazioni più interessate al progetto aeroporto (Palma Montechiaro e Licata) in ordine agli aspetti tecnici e urbanistici. L’esperienza del passato è sempre presente. İn Consiglio qualcuno potrebbe, dentro la cabina, affondare il sogno di Icaro agrigentino. Da qui le nostre preoccupazioni. L’aeroporto è assolutamente necessario allo sviluppo dell’intera fascia centro-meridionale della Sicilia. Purtroppo la classe politica agrigentina sta a guardare…ma con interesse.

La riapertura dei lavori nella discussa Villa del Sole autorizza a pensare che tutto sia in regola?

È una domanda che da mesi si chiedono tantissimi cittadini. Una domanda spontanea nel nome della democrazia e del consenso. La cerimonia di posa della prima pietra con la benedizione da parte della Curia e con presenza autorevole di diversi rappresentanti delle istituzioni lasciava intendere che si tratta di un progetto esecutivo, regolarmente approvato dagli organi preposti (Soprintendenza), con una gara pubblica e con la relativa aggiudicazione. Un fatto naturale. Niente di grave. Poi lo scempio, le domande pertinenti dei cittadini e delle associazioni ambientaliste e la chiusura del cantiere. Ora la riapertura del cantiere per la piantumazione. İ cittadini chiedono lumi al Comune, il quale tace. İl silenzio storicamente non risponde ma può sempre dare una risposta a tutto. Quel che si vede di già all’orizzonte sono tantissime nubi cariche di pioggia come: il fermo dei lavori, l’aggiornamento progettuale in variante, l’eventuale contenzioso…….

Se non ci fosse il parco archeologico agrigentino che potenzia diverse attività culturali, con un siffatto comune chi altri dovrebbe sostenere le attività promozionali?

È tutto vero. L’Ente Parco assicura nel bene e nel male la promozione del territorioo, senza il quale oggi non ci sarebbero tante iniziative. Certo potrebbe fare di più e di meglio nella  distribuzione dei fondi che sono sotto gli occhi. Ad esempio non si richiamano i benefici di alcune associazioni che oltre a quelle del Parco attingono a piene mani da parte di mamma Regione matrigna per alcuni e generosa con quelle associazioni sotto tutela del deputato amico di turno. Prima dell’istituzione dell’Ente Parco a promuovere lo sviluppo delle varie iniziative culturali erano la Provincia, l’Ente Provinciale del Turismo e l’Azienda di Turismo. La loro fine ha precluso ogni ragionevole attività artistica a favore del territorio. Allora occorre chiedere alla presidenza della regione e dell’Assemblea regionale, degli assessorati regionali alla cultura e al turismo l’elenco dettagliato delle associazioni agrigentine che hanno ricevuto il contributo. İnfine chiedere gli elenchi ai Ministeri Turismo e Cultura. Solo così si saprà il piano dei beneficiari.

Il 24 febbraio la sala Fazello del museo ospiterà un dibattito sull’autonomia differenziata

Sarà un convegno molto interessante nel corso del quale importanti relatori esporranno giudizi e severe critiche sul tentativo della maggioranza con in testa la Lega di sfasciare il Paese. Ma per restituire lo scettro agli elettori, secondo il mio punto di vista, occorre ripartire dalla modifica alla legge elettorale per consentire alla gente di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Oggi ci si trova in presenza di una cooptazione più di una vera e propria elezione. la revisione del costituzionale con la proposta Calderoli causerà maggiori conflitti istituzionali e soprattutto amplierà il divario tra nord e sud. Occorre, invece, contrastare questo grave tentativo di lasciare il sud al suo destino;
İnterverranno eminenti rappresentanti del riformismo italiano come gli onorevoli Andò, Lombardo, Lauricella, ed emeriti esponenti del mondo cattolico come Tesè, Di Natali, e del mondo giuridico come Scaduto.

 

 

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