Agrigento e il paradosso delle demolizioni: il Comune contro se stesso
Il destino ha un’ironia feroce: gli stessi amministratori che oggi impongono demolizioni per abusi edilizi, sono gli stessi che hanno costruito illegalmente un asilo in un’area vincolata. Oggi, però, sono costretti a far rispettare la legge, non per volontà propria, ma per sentenze e procedure avviate prima del loro insediamento. Il risultato? Un’amministrazione che da anni opera “contro legem”, si trova ora nella grottesca posizione di dover abbattere le irregolarità di privati cittadini.
Le demolizioni ordinate dal Comune
Negli ultimi giorni, il Comune di Agrigento ha emesso una serie di ordinanze di demolizione per presunti abusi edilizi. Tra i destinatari dei provvedimenti troviamo:
- Ordinanza n. 07/2025 – Bellavia Giuseppe e Manno Anna Maria (via Caravaggio) – Manufatto e tettoia in legno senza permessi Ordinanza+di+Demolizione+e+rimessa+in+pristino+dei+luoghi+n.+07+del+12-03-2025+-+Bellavia+Giuseppe+e+Manno+Anna+Maria+ .
- Ordinanza n. 09/2025 – Zuppardo Nadia (via Trilussa) – Tettoia di 12 mq costruita senza autorizzazioni Ordinanza+di+demolizione+e+rimessa+in+pristino+dei+luoghi+n.+09+del+12032025+-Zuppardo+Nadia.
- Ordinanza n. 08/2025 – Panarisi Floriana (via Caravaggio) – Cambio di destinazione d’uso e strutture abusive Ordinanza+di+Demolizione+e+rimessa+in+pristino+-ditta+Panarisi+Floriana+1.
- Ordinanza n. 11/2025 – Sammartino Alessandro e Tornabene Flavia (via Caravaggio) – Struttura in ferro su base in cemento senza titolo edilizio Ordinanza+omissis+Sammartino+e+Tornabene.
- Ordinanza n. 10/2025 – Tornaboni Vanessa (via Gamez) – Modifica del piano di calpestio in un cortile storico senza autorizzazione Ordinanza+omissis+Tornaboni.
Queste demolizioni non sono frutto di una nuova strategia dell’amministrazione, bensì l’effetto di sentenze passate che ora vanno eseguite. L’ironia della sorte vuole che chi ha violato le leggi urbanistiche oggi debba farle rispettare, senza possibilità di fuga.
Il Comune nel mirino: l’asilo costruito in area vincolata
Ma c’è un dettaglio che non può essere ignorato: la stessa amministrazione che oggi impone la demolizione di opere abusive ha costruito un asilo in un’area sottoposta a vincoli. Un’opera che, secondo le leggi vigenti, non avrebbe mai dovuto ricevere l’autorizzazione. Se i privati cittadini sono costretti a distruggere le loro piccole modifiche edilizie, perché il Comune può procedere impunito con un abuso ben più grande?
Questo doppio standard dimostra come l’attuale amministrazione sia tra le peggiori degli ultimi 50 anni. Non solo non rispetta le regole, ma quando il destino le impone di applicarle, lo fa con una rigidità selettiva, colpendo solo i cittadini.
Le accuse del Codacons: quali abusi sta tollerando il Comune?
Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Di Rosa, referente del Codacons, che ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale:
“Questa amministrazione farebbe bene a dire alla città quante e quali opere abusive sta permettendo in questo momento ai cittadini a loro vicini e dire pure cosa stanno autorizzando con il PRG, che per l’applicazione di leggi era fermo da oltre 20 anni.”
Un’accusa pesante che pone una domanda fondamentale: se oggi il Comune è così inflessibile nel demolire, perché non applica lo stesso rigore su chi gode di coperture politiche? E soprattutto, con il Piano Regolatore Generale finalmente aggiornato, quali concessioni stanno venendo alla luce e chi ne sta beneficiando?
Un’amministrazione alla deriva
Le demolizioni in corso non sono un segno di legalità ritrovata, ma solo la conseguenza di un iter avviato in passato. Se dipendesse da chi governa oggi Agrigento, probabilmente si farebbe finta di nulla, come già accaduto per l’asilo abusivo costruito dal Comune stesso.
Questa storia è l’ennesima dimostrazione che Agrigento è governata da una politica contraddittoria e ipocrita. Quando si tratta di favorire gli interessi dell’amministrazione, le leggi vengono ignorate. Ma quando c’è da far rispettare sentenze passate, allora il Comune si trasforma in un inflessibile difensore della legalità.
Il destino ha voluto che l’amministrazione comunale di Agrigento si ritrovasse, suo malgrado, a far rispettare norme che essa stessa ha più volte ignorato. Le demolizioni ordinate oggi non sono il frutto di una ritrovata coscienza civica, ma l’effetto di provvedimenti passati che nessuno può più fermare. La domanda resta: chi abbatterà l’asilo abusivo costruito dal Comune?

