Hanno segato le sbarre della cella e sono evasi utilizzando una corta fatta intrecciando lenzuola, calandosi dal muro di recinzione che dà su via Francesco Cilea. 
Tre detenuti extracomunitari – un ivoriano, un marocchino e un tunisino – sono scappati nella mattina di domenica 13 aprile dall’Istituto Penale per i minorenni “Malaspina” di Palermo.
Sembra la scena di un film d’azione ma accade in una delle aree più eleganti della città, sempre molto trafficata e in pieno giorno. 
A dare l’allarme sono stati i residenti della zona – a pochi passi dalla stazione Notarbartolo – che hanno assistito alla fuga dei tre giovani, avvenuta intorno alle 10:30 del mattino.
Sul posto sono intervenuti poliziotti, carabinieri e un elicottero.
Le Forze dell’Ordine sono entrate subito in azione, mettendosi alla ricerca degli evasi e setacciando per ore diversi quartieri, su strada e anche dall’alto, dai viali Lazio e Michelangelo fino al centro storico.
Il ragazzo della Costa d’Avorio è stato rintracciato dopo qualche ora dagli uomini della Polizia di Stato nelle vicinanze dell’Istituto minorile, in piazzale Giotto.
Ricondotto in cella, ha appiccato un incendio e per protesta ha aggredito gli agenti della Polizia Penitenziaria, tirando loro alcune suppellettili e procurandosi ferite nel corpo con oggetti contundenti.
Nel primo pomeriggio, è stato preso dai carabinieri anche il fuggitivo di nazionalità marocchina a Ballarò nella zona di corso Tukory, dove si era nascosto dentro un cassonetto.
Il ragazzo, detenuto per rapina e resistenza a Reggio Calabria, era stato trasferito a Palermo.
Anche il terzo evaso, di nazionalità tunisina, è stato fermato in corso Tukory dai militari dell’Arma, a pochi passi dalla Stazione Centrale: la sua fuga è durata meno di ventiquattr’ore.
L’accaduto ha riacceso i riflettori sui numerosi disagi che caratterizzano le condizioni di lavoro del personale della Polizia Penitenziaria, non soltanto in ambito minorile.
Nello specifico, il segretario generale del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Donato Capece ha annunciato che la sigla sindacale è pronta a manifestare in tutto il territorio regionale, attuando tutte le legittime forme di protesta previste.
“Adesso diciamo basta veramente – afferma l’esponente sindacale – e torniamo a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità del personale di Polizia Penitenziaria che opera nella carceri siciliane”.

 

*articolo in aggiornamento

 

 

 

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