Dopo quasi sei anni di stasi, il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle, situato nell’Area di Sviluppo Industriale denominata Kaos, sta tornando prepotentemente all’attenzione pubblica. Questo progetto, sostenuto principalmente da Enel-Snam, era stato inizialmente proposto nel lontano 2004 dalla Società Nuove Energie S.r.l., la quale oggi vede Enel Trade Spa come principale investitore, avendo acquisito il 90% delle sue quote nel 2005. Questo riemergere, però, non è privo di ostacoli, con una serie di questioni ambientali e legali che lo circondano.

Una delle maggiori resistenze proviene dall’opposizione locale guidata dal Movimento per la sostenibilità, per la difesa del territorio, per contrastare la collocazione del rigassificatore a ridosso della Valle dei Templi (MoviPer), capitanata da Alessio Lattuca. Questo movimento ha aggregato diverse realtà associative e sindacali, nazionali e locali, manifestando il suo dissenso attraverso varie forme di protesta e tramite ricorsi legali.

Le ragioni di opposizione riguardano principalmente il posizionamento del rigassificatore, a poche centinaia di metri dal centro abitato e in prossimità della buffer zone del Parco Archeologico della Valle dei Templi, un patrimonio dell’UNESCO. L’inquinamento delle zone costiere, la perdita di biodiversità marina e i rischi per la salute dei cittadini sono solo alcune delle preoccupazioni sollevate.

Tuttavia, nonostante le contestazioni, il progetto ha ottenuto un nuovo slancio grazie all’interesse crescente per il gas naturale, considerato una risorsa fondamentale per la transizione energetica. Il conflitto russo-ucraino ha inoltre spinto il governo italiano a cercare soluzioni per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, rinnovando l’interesse per il gas naturale e riportando in primo piano il progetto del rigassificatore.

In questa vicenda emerge chiaramente l’entusiasmo del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e dell’Assessore Agrigentino Di Mauro, che vedono nel rigassificatore un’opportunità di sviluppo per la regione, nonostante le contestazioni e le criticità ambientali e legali.

L’emanazione di un decreto-proroga di fine lavori da parte dell’Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana, che consente di ultimare la costruzione del rigassificatore entro il 2028, evidenzia il sostegno delle istituzioni regionali al progetto.

Nonostante ciò, il Movimento MoviPer e altre organizzazioni ambientaliste continuano a opporsi strenuamente al progetto, promuovendo la tutela del territorio e del patrimonio culturale siciliano.

Resta da vedere come evolveranno le dinamiche legali e politiche, e se il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle riuscirà a superare le molteplici resistenze e controversie che lo circondano, per diventare una realtà concreta nel panorama energetico siciliano e italiano.

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