Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo indirizzo di saluto ai Referendari di Tribunale amministrativo regionale e con i Consiglieri di Stato di nuova nomina (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Metti una sera dinanzi una TV. Per esempio la7 e il tg del 18 marzo 2024. Inevitabile l’apertura sulle elezioni russe di Putin ( che veniva dato per morto e sepolto qualche ora dopo l’invasione dell’Ucraina) con le foto della Piazza Rossa che ricorda non solo l’unanimità di Piazza Venezia ma tutte le piazze del mondo delle oligarchie, delle democrature e delle dittature; a seguire le dichiarazioni di Salvini che hanno spaccato la maggioranza e poi i sontuosi suicidi del “campo largo”; il data-room di Milena Gabanelli sui mutui schizzati a 750 euro con gli stipendi mensili alla media di 1200 euro , i profitti stellari delle banche con una foto dove fa capolino la premier Meloni ( che sembra dire “che ci volemo fa”), le tabelle dei dati elettorali coi saliscendi dei più e dei meno decimali; poi il presidente Mattarella che depone corone di fiori per i nostri disastri sempre annunciati e mai risolti; infine l’episodio di Acerbi dell’Inter che pare abbia rivolto parole razziste a un giocatore del Napoli col risultato di essere messo fuori nazionale dove al suo posto subentra Mancini. Qualche giorno fa dinanzi a un atlante geografico mi sono preso la briga di far scorrere il dito indice sulle varie nazioni europee e mondiali. Tra me riflettevo per una constatazione che certamente sorprenderà anche i lettori. Non riuscivo a trovare un presidente di nazione più degno del nostro Sergio Mattarella. Un presidente che spesso si ritrova a sentire (lui e noi) le dichiarazioni del presidente del consiglio Meloni che a sua volta è costretta a precisare e rincorrere se stessa per gli equivoci che producono le sue frasi soprattutto in un contesto governativo dove si cerca di lavare i panni costituzionali. “ “Un lavatoio che sporca maggiormente i panni”- lo definiva in una nostra intervista il già deputato Calogero Pumilia Mi chiedevo anche se ci meritassimo un presidente così e questa democrazia, anche se fragile, ma da custodire e lottare per difenderla. “Il mondo è impazzito” scriveva uno scienziato in questi giorni e si fa una gran confusione fra clima impazzito e tempo meteorologico, si diffonde il terrore dei migranti ( si lasciano morire in mare e con i nostri elicotteri che gli volteggiano sopra) mentre invece, dati ufficiali alla mano, negli ultimi dieci anni i migranti che sono rimasti nel nostro paese sono 128 mila e gli emigranti italiani soprattutto giovani sono 1 milione e rotti sempre nell’arco di dieci anni. In questi giorni su Sky è iniziata una fiction,”The Regime” e ne avremo per sei puntate. Una miniserie che si svolge tra le pareti di un immaginario palazzo e di un immaginario regime autoritario europeo. I critici lo hanno definito un “piccolo saggio sul grottesco e narra di una potente Cancelliera comandante in capo del regime che si ritrova minacciata da un dissenso interno sempre più forte, consentendo agli sceneggiatori di dare voce a problemi attuali senza scivolare nell’ideologico e nel cronachistico”. Oggi diciotto marzo siamo alla seconda puntata. Deprecabile suggerire il finale di una storia e chissà che la soluzione finale non adombri situazioni da nostra Seconda Repubblica o da Terza repubblica coincidente con una terza guerra mondiale che altri scellerati presidenti di repubblica stanno fagocitando. Buona visione.

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