di Agostino Lupo 

Sulla partita di ieri si potrebbe girare un film, per quanto è stata assurda. E nell’assurdità, quelli fortunati eravamo noi, capaci di ritrovarci ad avere la partita salvo poi, sputare, anzi, scalciare in faccia alla fortuna. A Ravanusa l’Akragas nel bene e nel male ha fatto la sua gara, col solito Sorrentino da cineteca. Il ragazzone che protegge la porta del Gigante non solo, come sempre ha fatto delle parate importanti, ma si è anche allungato su un rigore molto dubbio, mettendoci la manona e facendo esplodere tutto il settore ospiti. In tutto ciò però, in campo, c’era un classe 2002 che dalle prime battute era sembrato in grossa difficoltà, Angelo Rechichi. Dopo aver lasciato palla a Sorrentino a 30 metri dalla rete, con Bonilla che sbaglia un gol clamoroso a porta VUOTA, l’estremo difensore dell’Akragas è andato dal suo difensore a scuoterlo incitandolo a svoltare la sua partita. E lui, lo ha fatto, guadagnando il cartellino rosso più stupido che io abbia mai visto. Su una punizione a nostro favore, in un momento in cui la gara era nelle nostre mani, A GIOCO FERMO. Decidendo di dare un calcio all’avversario mentre entrambi si trovavano a terra. Non avevo mai visto in vita mia qualcosa di simile, non avevo mai visto, tutto un settore di tifosi fischiare il suo stesso giocatore, segno dell’enorme cazzata commessa. E’ inammissibile, inaccettabile, non deve accadere, non può succedere. Staccare il cervello in un momento così delicato, significa abbandonare la nave. Capisco che scritto così questo articolo possa sembrare un attacco frontale ad Angelo, ma non lo è, vogliamo far capire che queste cose, non devi nemmeno pensare di farle, ma manco per sbaglio. Spero che in società vengano presi provvedimenti disciplinari, in modo da dare un segnale chiaro: con la maglia dell’Akragas indosso, cazzate non se ne fanno, punto. Non voglio nemmeno che quanto successo oggi, sia minimamente paragonabile all’errore fatto da Cipolla a Barcellona come ho letto in giro per il web, per dire una cosa del genere bisogna essere o in malafede, o poco competenti. Un errore tecnico, non può minimante essere paragonato ad un momento di blackout così stupido. Domenica prossima contro il Locri vogliamo vedere la squadra con il sangue agli occhi, ma nel senso sportivo del termine, ci aspettiamo, che contro una compagine di livello inferiore e dietro in classifica (con tutto il rispetto), la testa sia quella del: “Entriamo, vinciamo e avanti alla prossima” A differenza dell’andata, in cui ci diedero 4 palloni senza colpo ferire. Che scendano in campo dieci Cipolla ed un Sorrentino, ultimi baluardi di una passione biancazzurra che ogni domenica ci fa soffrire, e che fa soffrire anche loro due, quanto noi! Speriamo in cuor nostro, che la gara di Ravanusa possa incidere a livello psicologico nel modo inverso, ovvero che questo sia il click che metta in riga tutti facendo capire che da queste parti, le minchiate non sono tollerate.

Togliamo i paraocchi, non difendiamo l’indifendibile e cerchiamo di farci sentire, di dire le cose come stanno, perché solo così la testa riuscirà a fare andare anche le gambe, cercando di raggiungere così obiettivi sempre più importanti.

TESTA BASSA E PEDALARE

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